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Cristo ci ha liberato dal timore della morte

Un giorno una parola - commento a Ebrei 2, 15

Ecco i giorni vengono, dice il Signore, in cui io farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale regnerà da re e prospererà; eserciterà il diritto e la giustizia nel paese
Geremia 23, 5

Cristo ha liberato tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita
Ebrei 2, 15


Il versetto 15 del secondo capitolo della lettera agli Ebrei rende in modo positivo ciò che è stato detto in modo negativo nel versetto precedente dove si parla del diavolo. Possiamo essere liberate dalle forze negative che influenzano le nostre vite. Forze che ci possono tenere in schiavitù una vita intera.

Come abbiamo affermato a Pasqua, Gesù Cristo ci ha liberato, una volta per tutte, da queste forze. Le ha vinte. Nonostante ciò, questa realtà non è scomparsa: ci confrontiamo giorno dopo giorno con essa. Una realtà divenuta molto presente con la guerra in Ucraina, ma non è che questa realtà negativa non infestava le nostre vite già prima.

Secondo la testimonianza neotestamentaria dietro la realtà di morte e paura c’è un potere spirituale, antidivino. La parola diavolo richiama reazioni diverse. Noi moderni diciamo che il diavolo non esiste e che molte persone sono vittime di superstizione. Culture non occidentali ci possono essere di aiuto in questo, perché è innegabilmente vero che esiste una realtà negativa, bisogna saperla affrontare, non negare.

Dove regna Cristo, l’avversario che porta morte e paura non trova più il terreno dove fiorire, non ha più la possibilità di infestare.

Dove si canta, prega e agisce nel nome di Cristo, le persone si muovono in uno spazio senza terrore e si ottiene “il coraggio di essere”. Un coraggio di cui abbiamo un bisogno immenso in questo periodo storico per poter rompere la realtà negativa che ci circonda.

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