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La presenza di Cristo in noi

Un giorno una parola - commento a Giovanni 14, 19

Signore, nella tua immensa compassione, tu non hai sterminato il tuo popolo e non lo hai abbandonato
Neemia 9, 31

Gesù ha detto: «Io vivo e voi vivrete»
Giovanni 14, 19


lI brano biblico da cui è tratto il versetto dell’evangelo di Giovanni è spesso usato per il periodo fra Ascensione e Pentecoste, detto anche la domenica degli orfani. Gesù è salito al cielo e lo Spirito Santo non è sceso ancora.
È un po’ come quando si inizia ad andare in bicicletta da soli e sole. Prima un genitore ti tiene ancora fermo, ma poi, ti lascia e devi pedalare da sola, da solo. La fiducia viene pedalando. Ma sai che non sei solo, sola. Sai che qualcuno è vicino.

«Io vivo e voi vivrete». Lo scrittore dell’evangelo usa il presente per Gesù, per i discepoli, e noi con loro, il futuro. Importante è la presenza di Gesù, poi il resto viene “pedalando”.
Senza Gesù non c’è alcuna vita. Non si tratta di una semplice sopravvivenza, di continuare a respirare, anche se questo nei momenti difficili è già importante. Ma vivere nel linguaggio biblico vuol dire di più. Così in Giovanni 10 leggiamo: «io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». Una vita piena di dignità, una vita che vale la pena di essere vissuta insieme alle altre persone, vicine e lontane.

Così Gesù ci manda nel mondo, affinché possiamo camminare con le nostre gambe. Ma non senza la sua presenza. La spinta iniziale parte sempre da Lui, ogni volta in cui ci areniamo. Non sempre la prima volta senza sostegno riusciamo ad andare in bicicletta non cadendo, ma riprovandoci e sapendo che c’è chi ci sostiene, ce la facciamo. Una promessa in questo periodo storico che siamo chiamati e chiamate a vivere.

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