La Diaconia valdese ottiene la certificazione sulla parità di genere
03 aprile 2023
Importante riconoscimento per l’impegno sugli importanti temi della diversità, dell’inclusività e dell’empowerment al femminile sul posto di lavoro
La Diaconia valdese - Csd (Commissione sinodale diaconia) ha ottenuto in questi giorni dall’ente certificatore Bureau Veritas la certificazione UNI/PdR 125:2022, lo standard nazionale dedicato alla parità di genere in conformità alle indicazioni dell’Unione Europea. É un risultato non scontato, particolarmente importante per un ente della Chiesa valdese, da decenni molto attenta a questo tema.
Il riconoscimento sancisce il valore dell’impegno della Diaconia valdese sui temi dell’equità, della diversità e dell’inclusività oltre che alla capacità di adottare misure dedicate alla riduzione del divario di genere negli ambiti della crescita professionale e della parità salariale; con la certificazione si valutano inoltre la tutela alla genitorialità e la conciliazione della vita privata con il lavoro.
Tutta l’organizzazione è stata analizzata in dettaglio con la lente del rispetto della parità di genere: dalle posizioni di responsabilità, ai salari, al linguaggio, alle presenze ai convegni, ai provvedimenti disciplinari, ai permessi, alla conciliazione dei tempi di lavoro.
L’obiettivo è stato raggiunto e rappresenta un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza per implementare alcuni aspetti in cui l’analisi dei dati ha mostrato delle fragilità.
La certificazione garantisce alcuni standard, ma si inserisce in un percorso di miglioramento continuo con audit annuali volti a verificare i progressi fatti verso una sempre più reale e concreta parità di genere.
Per raggiungere e tutelare questo obiettivo la Commissione ha costituito un comitato dedicato che guiderà il processo di promozione e diffusione di tali diritti all’interno della Diaconia attraverso iniziative che coinvolgeranno tutto il personale.
«Siamo orgogliosi di questo risultato. Per ottenere la certificazione è necessario ottenere un punteggio minimo e averlo conseguito premia le buone prassi applicate fino ad ora. É un riconoscimento dei valori in cui abbiamo sempre creduto. Abbiamo anche dei margini di miglioramento sui quali lavoreremo con la stessa dedizione e convinzione» dichiara Monica Fabbri, membro della Commissione sinodale per la diaconia.
Questa nuova certificazione ottenuta testimonia l’attenzione e la volontà della Csd di continuare ad assicurare parità di trattamento tra uomo e donna, l’inclusione e il contrasto alle molestie.
«Questa specifica certificazione – prosegue Fabbri – è stata istituita dal governo guidato da Mario Draghi lo scorso anno per adempiere a uno degli obiettivi da raggiungere dall’Italia per vedersi riconosciuti i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Pnrr. È un aspetto quindi particolarmente importante e soprattutto non è un piano per il futuro, ma sancisce, certifica appunto, quanto è già stato messo in atto in questo ambito dall’ente, dall’azienda che ne chiede il riconoscimento. Ciò significa avere nel tempo instaurato buone pratiche ed è un aspetto che rende orgogliosi e felici».
Con quasi 600 dipendenti la Diaconia valdese è diventato nel tempo un importante datore di lavoro e la certificazione di parità di genere può rappresentare anche un’idea di buona economia, oltre che una necessaria istanza etica, questo perché, prosegue Monica Fabbri «sono previsti anche dei piccoli sgravi fiscali che possono rappresentare un ulteriore incentivo per aziende e enti a intraprendere il percorso della certificazione».
«Ovviamente ci sono stati fatti anche dei rilievi, continua Fabbri, in particolare riguardo alla necessità di dare forma scritta a buone pratiche già in atto ma che senza un inquadramento ad uso e consumo di chiunque potrebbero mutare con il cambio, ad esempio, di chi si trova ad applicarle. Tutti aspetti che avevamo già in mente di affrontare prima di tale richiesta di certificazione.
Per questo avevamo già istituito un comitato di parità che proprio di tali aspetti si sta occupando e si occuperà ancora in futuro». Anche perché la certificazione va rinnovata annualmente, per cui il percorso avviato va proseguito con costanza. Il bilancio sociale della Diaconia valdese – Csd di quest’anno riporterà queste novità e lo stesso farà il volume “Quaderni della Diaconia”, solitamente presentato nei giorni che ruotano attorno al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi.