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Dio vede le sofferenze del suo popolo

Un giorno una parola - commento a Ezechiele 34, 16

Io cercherò la perduta, rincorrerò la smarrita, fascerò la ferita, rafforzerò la malata
Ezechiele 34, 16

Giunto a casa, il pastore chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la pecora che era perduta”
Luca 15, 6


Nei versetti che precedono il v. 16, il profeta Ezechiele parla al popolo di Israele, deportato a Babilonia, con un’analisi socio-politica che affonda la sua origine nella mente di Dio e parla per bocca di Dio. A quel popolo maltrattato, smembrato, con molti dei suoi figli uccisi dirà che una grande responsabilità e colpa ricadono sui pastori d’Israele, su quei pastori (è un linguaggio simbolico) che hanno trattato le pecore (ancora un linguaggio simbolico) come carne da macello, elementi da sfruttare a proprio piacimento.

Dirà che quei capi del popolo sono stati corrotti, venduti al nemico, pusillanimi, preoccupati solo di conservare il potere svendendo ai dominatori di turno i loro fratelli e le loro sorelle.

Ma il Signore che dà il suo messaggio al profeta non ha soltanto una parola di denuncia. La sua sarà una parola di conforto. Per questo fa sapere che la pecora smarrita sarà cercata e trovata; la pecora ferita sarà curata e quella malata sarà rafforzata. Così come il Signore si è dimostrato credibile nel mettersi al fianco del popolo e contro i dominatori crudeli, adesso il Signore va creduto mentre annuncia il suo intervento per riabilitare quelli che erano stati devastati e per ricostruire quel che era stato danneggiato. Il Signore è credibile e va creduto perché ha occhi per vedere le sofferenze del popolo e sa individuare le responsabilità di chi lo ha ridotto in uno stato di fragilità estrema.

Il Signore, come viene ricordato nel brano di Luca, prepara un tempo di gioia in cui anche il dolore più grande non peserà più sulle persone riscattate, in cui il ricordo delle sofferenze patite non offuscherà la gioia presente e non condizionerà i nuovi sentimenti che non avranno tracce di odio e di rivalsa. La vita nuova cancellerà le orme di quella vecchia e non sarà offuscata dal ricordo del passato.

Permetterà di vivere con la pace nel cuore.

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