Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

Vite infrante a 150 metri dalle nostre coste

L'ennesima tragedia in mare chiama in causa ancora una volta la politica

Li hanno recuperati i soccorritori dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera insieme ai finazieri e ai carabinieri. Divise in lacrime per la pena di dover raccogliere tutti quei corpi senza vita. Un sommozzatore dei vigili del fuoco ha gli occhi pietrificati: aveva già visto quell’orrore dieci anni fa a Lampedusa. Dice che mai avrebbe pensato potesse capitare ancora.

Un altro racconta delle urla disperate dei sopravvissuti, 81, che hanno perso un figlio, un marito, una moglie, un genitore.
59 invece le vittime recuperate, ammassate su una spiaggia calabrese sotto teli bianchi. Intorno pezzi di quelle vite spezzate. Abiti, salvagenti e tante scarpe, alcune piccole piccole.

14 i bambini tra i 13 anni e gli 8 mesi recuperati dal mare, due erano gemellini. Gli altri corpi sotto i teli, uomini e tante donne. 82 superstiti, decine ancora i dispersi. A bordo di quella barca partita 4 giorni prima da Smirne, erano quasi 200. Afghani, iraniani, pakistani, siriani in fuga da guerre e devastazioni. Vite infrante a 150 metri dalle nostre coste.

Medici Senza Frontiere sta supportando i sopravvissuti: tra loro un bambino di 12 anni che ha perso tutta la famiglia. 9 in totale, di cui 4 fratelli e i genitori (altri sono parenti).

La gente qui di Calabria sta dando il proprio supporto, cosi come le organizzazioni umanitarie. La politica parla purtroppo come sempre a sproposito. Da una parte e dall’altra. L’unica cosa che sarebbe stato opportuno dire è che si è vicini alle famiglie delle vittime e che è il momento di pensare ai sopravvissuti. Niente di più.

E no, che non sono loro ad essere incoscienti ma che siamo noi ad essere diventati dei mostri.

Per gentile concessione di Articolo21, www.articolo21.org.

Interesse geografico: