L’eterna fedeltà di Dio
24 febbraio 2023
Un giorno una parola – commento a Isaia 55, 3
Io farò con voi un patto eterno
Isaia 55, 3
Tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio
II Corinzi 1, 20
“Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!”. Personalmente, pur non condividendo al cento per cento questo proverbio, devo ammettere che “la fiducia è una cosa seria”, così recitava tempo fa una famosa pubblicità.
In una società come la nostra in cui ognuno corre per sé, ognuno è intento a coltivare il proprio orticello, di chi ci si può fidare?
Talvolta mi capita di dover affidare la mia cagnetta a qualcuno per l’intera giornata, e quando “la persona di mia fiducia” è già impegnata, rischio di andare in crisi: con quali criteri scegliere un’alternativa? È una persona che mantiene gli impegni presi? È fedele alla parola data? Sono certo dell’integrità di uno sconosciuto?
È proprio qui che nasce il problema: mi posso fidare di una sconosciuta?
Se questi dubbi ci assalgono a livello pratico, figuriamoci il tormento davanti a scelte di ordine spirituale che ci coinvolgono ben oltre la nostra esistenza terrena.
È indispensabile allora imparare a fidarsi di Dio, che è fedele in senso assoluto.
Le Scritture ci soccorrono. Nel libro di Giosuè si afferma: «Di tutte le buone parole che il Signore aveva dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compirono» (Giosuè 21, 45), ed ancora: «Il Signore mi disse: “Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla a effetto”» (Ger 1, 12).
Dunque, Dio è assolutamente fedele, la Sua Parola è veritiera e Lui la porterà a termine.
Se con Israele ha istituito un patto eterno che è stato esteso a noi tramite Cristo, non c’è motivo di dubitare: Lui mantiene la Parola e non c’è il rischio che smetta di farlo ancora oggi: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mc 13, 31 e par.).