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Saldamente piantati nelle Scritture

Un giorno una parola – commento a Salmo 1, 3

Il giusto sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce
Salmo 1, 3

Paolo scrive: «Prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, gloria e lode di Dio»
Filippesi 1, 9; 11

Oggi è la Giornata della memoria delle vittime della Shoah, vittime della ferocia delle ideologie nazista e fascista, ideologie senz’altro non cristiane nel loro contenuto, ma portate avanti da persone che, per lo più, facevano parte di chiese cristiane.

In quella stagione i frutti prodotti dai cristiani di gran parte dell’Europa sono stati frutti velenosi e mortiferi. Vi sono state lodevoli eccezioni, ma molto, molto rare. Dopo quegli anni drammatici, con colpevole ritardo, le chiese cristiane hanno lentamente imboccato una strada diversa nei rapporti con gli Ebrei e hanno anche iniziato a guardare con occhi diversi l’enorme tesoro che le Scritture dell’Antico Testamento costituiscono per la fede cristiana.

Siamo debitori alla Scrittura ebraica di molti preziosi insegnamenti che nutrono la nostra fede cristiana, dalle preghiere dei Salmi agli insegnamenti della Torah; dalle riflessioni degli scritti sapienziali alla predicazione dei profeti con il loro appello a praticare la giustizia e le promesse della venuta del messia, che noi riconosciamo in Gesù, messia di Israele che confessiamo come il figlio di Dio venuto per tutta l’umanità.
Non solo non dobbiamo dimenticare la tragedia della Shoah e coltivarne la memoria, ma dobbiamo sempre di nuovo imparare che, per noi cristiani, la Bibbia è Antico e Nuovo Testamento e non Nuovo Testamento contro Antico Testamento, come troppo spesso ancora si sente dire. Senza Antico Testamento non ci sarebbe nemmeno il Nuovo!

Il Salmo di oggi ci offre la bellissima immagine del giusto come un “albero piantato vicino a ruscelli”. Il ruscello vicino a cui dobbiamo stare saldamente piantati è la Scrittura dell’Antico e del Nuovo Testamento; l’Antico Testamento, o Bibbia ebraica, costituisce una parte fondamentale e irrinunciabile di quell’acqua che nutre la nostra fede. Immergiamoci in quelle ricchissime acque; solo così il fogliame dell’albero che siamo potrà non appassire e la nostra fede potrà dare frutti graditi a Dio.

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