Essere beati agli occhi di Dio
25 gennaio 2023
Un giorno una parola – commento a Matteo 5, 6
Così la giustizia conduce alla vita, ma chi va dietro al male si avvia verso la morte
Proverbi 11, 19
Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati
Matteo 5, 6
Le beatitudini sono tra i testi più noti e più alti della predicazione di Gesù; esse proclamano l’evangelo, sono puro annuncio. Essere beati significa essere amati da Dio, guardati da Dio con amore e misericordia, ma non solo: significa essere destinatari della promessa di Dio. È infatti fondamentale il fatto che è Gesù a dire queste parole, è Gesù che – in nome e per conto di Dio Padre – proclama beati. Soltanto Gesù ha potuto fare affermazioni del genere, perché soltanto Dio può proclamare beati.
Gesù proclama beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia. “Giustizia” è uno dei termini che, nella Bibbia, indicano la volontà di Dio. È poi, di conseguenza, anche la giustizia nel senso di giuste relazioni umane e sociali, cioè relazioni vissute secondo la volontà di Dio. È quindi corretta una interpretazione spirituale di questa beatitudine, ma è altrettanto giusta un’interpretazione materiale. Non solo l’una non esclude l’altra, ma l’una non può esistere senza l’altra.
L’essere affamati e assetati “di giustizia” non elimina il fatto che coloro che sono proclamati beati sono affamati e assetati, ovvero sono privi di nutrimento, e quindi di giustizia: è l’ingiustizia che causa la loro fame e la loro sete. È proclamato beato chi manca di qualcosa (come nella prima beatitudine: beati i poveri), in questo caso cibo e acqua.
Sono detti beati non certo perché affamati e assetati (questa è la privazione di cui patiscono, ciò che attira su di loro lo sguardo misericordioso di Dio), bensì perché “saranno saziati”. Questa è la promessa di Dio, che si realizzerà pienamente nel suo regno, ma che ha iniziato a compiersi in Gesù Cristo, nostra giustizia.
Chiunque ha fame e sete di giustizia, sia chi ne è privo e subisce l’ingiustizia, sia chi cerca di fare la volontà di Dio anche ricercando la – pur imperfetta – giustizia umana, ha la promessa che Dio lo guarda con misericordia ed è con lui / con lei. Per questo è beato, è beata.