Non dimenticare la presenza di Dio in noi
02 dicembre 2022
Un giorno una parola – commento a I Tessalonicesi 5, 19-21
Oh, fossero pure tutti profeti nel popolo del Signore, e volesse il Signore mettere su di loro il suo Spirito
Numeri 11, 29
Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene
I Tessalonicesi 5, 19-21
Il versetto di oggi è collegato a doppio filo con quello meditato ieri qui su Riforma.it. L’esortazione dell’apostolo Paolo ai Tessalonicesi, infatti, inizia al versetto 16 con queste parole: «Siate sempre gioiosi, non cessate mai di pregare, in ogni cosa rendete grazie».
Rendere grazie, eucharistéo, quel verbo che Paolo chiedeva agli Efesini di usare continuamente per ogni cosa. Qui la sua raccomandazione è di “non spegnere lo Spirito”, cioè di non dimenticare la Presenza di Dio che abita in noi. Senza questa presenza non possiamo essere grati a Lui per tutti i doni che ci concede e quindi non possiamo essere gioiosi, non sentiamo il bisogno di relazionarci con lui nella preghiera. Se dimentichiamo lo Spirito che abita in noi anche l’annuncio profetico della parola diventa voce che grida nel deserto della nostra nullità.
Vorrei oggi a conclusione di questa settimana, rovesciare l’esortazione di Paolo dicendo: “lasciamoci accendere dallo Spirito”! Lasciamoci accendere perché la nostra presenza di cristiani e cristiane nel mondo sia segno luminoso per chiunque ci incontri. Lasciamoci accendere perché Dio sia felice di vederci belli come lui ci ha creati. Lasciamoci accendere perché il nostro annuncio come sua Chiesa, sia profezia che giunge ai cuori degli ultimi della terra così come ai potenti, annuncio di grazia e di pace per il mondo. Amen!