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Tremano ancora le Marche

Chiese e persone stanno bene, ma lo stress psicologico è forte dopo anni di scosse più o meno intense

Questa mattina, poco dopo le 7, due scosse di terremoto, localizzate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia al largo della costa adriatica, hanno fatto tremare le Marche, da Ancona a Fano e Urbino. La più forte è stata di 5.7 alle ore 7.07, poi una seconda di magnitudo 4 alle 7.12. Il sisma è stato avvertito in diversi parti dell’Italia centro settentrionale: in Romagna ma anche in Umbria e Lazio.

In via precauzionale in diverse città delle Marche sono state sospese le lezioni scolastiche e universitarie.

Al momento sono giunte segnalazioni di crepe e fessurazioni nelle pareti di abitazioni e edifici pubblici, e si sono registrati alcuni feriti non a causa di crolli ma a causa dell’agitazione e della paura. 

«Stiamo tutti bene, grazie a Dio! – ci racconta Luis Giuliani, pastore della chiesa battista di Tolentino (Macerata) –. Certo, il ricordo del terribile terremoto del 2016 è ancora così vivo che alimenta la paura e l’incertezza. Sia a Macerata, città nella quale vivo, sia a Tolentino, dove vive la maggioranza dei membri della chiesa battista, non si registrano al momento danni gravi. Quello che emerge è l’effetto psicologico che questo ulteriore evento sismico sta avendo sulla popolazione di queste zone: stamattina in diversi punti di Pronto Soccorso sono accorse tantissime persone in preda ad attacchi di panico. La memoria del sisma avvenuto sei anni fa è ancora tanto viva. La gente ha paura che nei prossimi giorni ci possano essere scosse più forti e dunque distruttive. Noi confidiamo nell’aiuto del Signore che ci aiuterà a superare anche questo nuovo momento difficile». 

Anche il pastore Luca Anziani, neo presidente dell'Opcemi, L'Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia conferma fortunatamente che non si hanno notizie di danni a persone e chiese e strutture ad esse collegate.

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