In Cristo tutto è compiuto
07 novembre 2022
Un giorno una parola – commento ad Apocalisse 22, 16
Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici
Isaia 11, 1
Gesù dice: «Io sono la radice e la discendenza di Davide. La lucente stella del mattino»
Apocalisse 22, 16
Siamo al suo ultimo capitolo. Il libro dell’Apocalisse sta per terminare. L’intera Bibbia sta per finire. Tutto prima o poi finisce. Finiscono i giorni, finiscono i cicli, finiscono gli amori, finisce la vita. Finiscono i pianeti, finiscono le stelle. Come ogni altra stella, anche il sole finirà: si stima che sia circa a metà della sua vita. Gli astrofisici ritengono che la terra sparirà molto prima e proprio a causa dell’attività del sole. Va da sé che chi scrisse l’Apocalisse queste cose non le sapeva ma di certo era al corrente dell’ineluttabile scorrere del tempo e della caducità di ogni cosa. Nel versetto oggetto della nostra attenzione, Cristo viene presentato come stella del mattino, lucente e radiosa come il sole che di primo mattino comincia (nelle conoscenze dell’epoca) la sua scalata verso il cielo per splendere della sua più piena luminosità ed effondere il suo calore. Di primo mattino... come presto, in mattinata, le donne si recarono al sepolcro e Gesù si presentò vivente a loro. Anche la vita del Cristo era finita, come ogni cosa che vive “sotto il sole”. Ma Cristo risorge e ci costringe ad osservare non da una fine ma da un principio. Quale principio? La domanda corretta è: CHI è il principio! E, a ben vedere, anche la fine. Io sono l’alfa e l’omega. Colui che compie le promesse antiche (Io sono la radice e la discendenza di Davide), ma anche Chi porta in sé la notizia di un nuovo tempo. La chiesa del Signore vive di questa certezza, o meglio: resta chiesa se vive di questa certezza, della sicurezza che in Cristo tutto è compiuto e che il suo giorno non conosce tramonto; la chiesa del Signore si rinnova ed è vivificata quando vive della gloria eterna del Cristo, quando è salda nel suo nome, quando la predicazione del suo nome resta priorità imprescindibile della sua azione. Quando la costanza della sua preghiera, nel tempo limitato che ci è dato di vivere, si riassume nell’ultima richiesta delle Scritture: «Vieni, Signore Gesù!». Vieni nelle nostre oscurità e fugale nella tua luce eterna!