L’unico fondamento è Cristo
31 ottobre 2022
Un giorno una parola – commento a I Corinzi 3, 11
Nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù
I Corinzi 3, 11
In occasione della Festa della Riforma, oggi ci viene proposto dal Lezionario Un giorno una parola un brano della Prima Lettera di Paolo ai cristiani e alle cristiane di Corinto. L’apostolo inizia con il riprendere coloro che affermano “Io sono di Paolo”, “Io invece sono di Apollo”, dividendo così la comunità in tante correnti.
Paolo usa una metafora per affermare che i cristiani sono operai che lavorano alla edificazione di una casa. Ciascuno secondo la propria capacità e secondo i doni ricevuti, ma tutti insieme per costruire sull’unico fondamento che è Cristo.
Che cosa è dunque una comunità cristiana? È un edificio che appartiene a Dio. Paolo, Apollo, Cefa sono collaboratori di Dio in questo processo di costruzione da cui la casa prende forma. Questa casa deve mostrare un Dio che accoglie, un luogo in cui la gente che la frequenta deve sentirsi accolta.
Paolo si presenta poi come un esperto “architetto” che “secondo la grazia di Dio, ha posto il fondamento”. La predicazione, l’Evangelo, Cristo crocifisso, costituisce la base su cui altri ricevono la vocazione a proseguire quest’opera di costruzione, accompagnando il cammino di crescita della comunità. Il fondamento non può essere diverso, la base è Cristo, crocifisso e risorto.
Paolo fa notare anche l’importanza dei materiali, dal più resistente, cioè l’oro, al più labile, la paglia. La casa verrà messa alla prova col fuoco nel giorno del giudizio e solo chi avrà usato materiale resistente potrà superare questa prova.
La comunità di Corinto è il campo di Dio. Questa seconda metafora ci dice che la Chiesa è anche una realtà dinamica. C’è il lavoro degli operai, l’attività di chi ara il terreno, semina, annaffia e se ne prende cura ma nulla accade, però, se manca l’azione di Dio che dal seme fa nascere il germoglio e il campo produce frutti.