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L’uguaglianza di diritti tra gli esseri umani

Un giorno una parola – commento a Romani 2, 10-11

I loro figli, che non avranno ancora avuto conoscenza della legge, la udranno e impareranno a temere il Signore, il vostro Dio
Deuteronomio 31, 13

Gloria, onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco; perché davanti a Dio non c’è favoritismo
Romani 2, 10-11

Gloria onore e pace a chiunque opera bene. Parole tanto semplici, tanto belle: rassicurano, confortano. Sembra la base di partenza migliore per ogni futuro auspicabile, e non ci destano nessuna sorpresa. La seconda parte della frase doveva ai tempi suonare rivoluzionaria: la comprensione di un unico Dio per tutta la Creazione non è stata facile per la mente umana. Le prime concezioni divine immaginavano divinità protettrici di una entità-stato ben precisa, ed erano fortemente legate alla casta dominante, magari da rapporti di parentela immaginari, oppure disegnavano pantheon legati ad attività e passioni umane, o a elementi naturali, o venivano divinizzati gli antenati. Bene o male, i sistemi religiosi finivano per garantire in qualche modo una subordinazione di esseri umani ad altri esseri umani. L’intuizione di un livello divino superiore e inattingibile alla natura umana non è stata semplice, ma gradualmente ci siamo arrivati. Anche il concetto di “operare bene” ha richiesto una lunga elaborazione per arrivare al valore che gli diamo oggi, basato sulla fraternità e l’empatia. Dalla stesura di queste parole sono passati quasi un paio di millenni, e trascorse molte rivoluzioni, in molti campi, e sono state radicali, profonde. A ogni nuova scoperta, l’umanità ha compiuto uno scatto che ha accelerato conquiste ed evoluzioni. Ma onestamente, non ho l’impressione che il peso dell’ultima parte del primo versetto ci sia ben chiaro: gli esseri umani hanno tutti gli stessi diritti, lo stesso peso. 

Vorrei portare a questo punto l’attenzione sulle molte associazioni che si battono per i diritti fondamentali di ogni persona su questa Terra. Acqua potabile, cibo sufficiente, pace, istruzione, salute. A volte vorrei saper fare di più per stare con loro, il loro lavoro è così importante! Mi accorgo come le loro rivendicazioni siano spesso ritenute marginali e a volte fastidiose da chi sostiene che l’importante sia “ben altro”. La loro stessa cogenza ribadisce un concetto duro da accettare: l’uguaglianza di diritti tra gli esseri umani è un concetto ancora non ben chiaro su questa Terra, e nonostante il nome di “cristiani” venga rivendicato molto spesso, viene dimenticato quanto queste brevi righe dell’apostolo Paolo implicano con forza: davanti a Dio non c’è né giudeo né greco, né uomo né donna, e Dio fa le regole. Basta. Gloria onore e pace a chiunque opera bene.

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