Dio è fedele
27 ottobre 2022
Un giorno una parola – commento a Ebrei 10, 23
Riconosci dunque che il Signore, il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti
Deuteronomio 7, 9
Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse
Ebrei 10, 23
C’è un luogo comune che vuole che la fede possa essere rafforzata dall’evento straordinario, inesplicabile, dal cosiddetto “miracolo”. Devo confessare che a me questo modello di pensiero desta un sospetto tanto forte, da sconfinare nella paura. A parte il fatto che si può intravvedere in filigrana in questa convinzione quasi il preconcetto che Dio debba in qualche modo remunerare, quasi “pagare” la fede, e, ancora più in profondo, si può scorgere l’ombra del pregiudizio contro le persone meno fortunate (se ti capitano eventi avversi, è in fondo colpa tua, te lo meriti, perché non hai fede); a parte tutto questo, si diceva, ciò che mi inquieta profondamente è una prospettiva che annienta tutte le prospettive alternative, tutti gli spazi di riflessione sul mondo, per sostituirli con la mera oggettivazione di “opere straordinarie”, quasi che la concezione già controversa della salvezza per opere venisse ribaltata per applicarla addirittura a Dio, in uno stupefacente “principio della credibilità per opere”. Con Spinoza, vedo invece qualcosa di miracoloso nel fatto che tutto l’universo segua leggi ordinate e ben chiare, evidenti nel loro risultato e nella loro armonia, anche quando il funzionamento rimane inconosciuto. E non mi stupisco se non si interrompono per impressionare me, proprio me. Non pretendo che l’opera di Dio, di cui faccio parte, modifichi il suo corso per parlare a me, a me sola. Dio è fedele, e lo vedo nel miracolo continuo del fatto che il mondo uscito dalla sua Parola segua leggi fedeli, che mi hanno generata e messa in questo mondo, e che mi sostengono. A che mi serve un colpo di scena di fronte al fondale di cartapesta di una creazione finta, ideologica, buona per i gonzi, se mi permettete, quando mi sostiene l’ordine della fedeltà di Dio, con il suo amore e la sua bellezza, anche con il suo dolore e la sua violenza, la sua verità?