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Sicurezza sul lavoro: a Torino manifestazione in via Genova

In Piemonte dall’inizio dell’anno oltre 37.000 infortuni e 60 morti

Via Genova, 18 dicembre 2021: una gru cade su un palazzo causando la morte di tre operai e il ferimento di alcuni passanti, scrivendo una delle pagine più nere della sicurezza sul lavoro degli ultimi anni. Una tragedia che ha scosso fortemente l’opinione pubblica, riproponendo in modo urgente il tema, invero mai passato d’attualità, della tutela dei lavoratori e lavoratrici, troppo spesso affidata alla prudenza e al buon senso dei singoli, e dell’incapacità da parte dello stato di garantirla realmente. Proprio in via Genova domani, giovedì 20 ottobre, si terrà una manifestazione indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per tornare a chiedere a gran voce concreti e immediati provvedimenti per quella che rappresenta una vera e propria piaga del mondo del lavoro: gli ultimi dati forniti dall’Inail, riferiti ai primi otto mesi del 2022, parlano di 484.561 incidenti a livello nazionale, in aumento del 38,7% rispetto allo stesso periodo del 2021, di cui 677 hanno avuto esito mortale.

In Piemonte, nello stesso periodo, le denunce di infortunio sono state 37.090 (con aumento del 47%), 60 delle quali mortali. La manifestazione, che precede di 2 giorni quella nazionale, in programma a Roma sabato 22 ottobre, rappresenta il culmine di una settimana di mobilitazione straordinaria proclamata dagli stessi sindacati, iniziata lunedì 17 ottobre, durante la quale in tutto il Piemonte si sono tenute assemblee nei luoghi di lavoro, richieste di incontri con gli organi di vigilanza e con le strutture deputate alla prevenzione, al controllo e alla repressione «La situazione degli infortuni e delle morti sul lavoro sta peggiorando, tanto in Piemonte quanto nel resto d’Italia - spiega Enrica Valfrè, segretaria generale di Cgil Torino - come sindacati abbiamo quindi deciso che non era più tempo di limitarci a scrivere comunicati stampa dopo ogni incidente, ma occorreva un’azione più incisiva per alzare il tono della discussione sul tema».

Un trend, quello degli infortuni e delle morti sul lavoro, che non accenna a calare e anzi viene acuito da alcune situazioni contingenti «I dati sugli infortuni e le morti non hanno mai visto un vero calo, se non in specifiche circostanze di calo occupazionale - prosegue Valfrè - Riteniamo che le principali cause siano da ricondurre alla scarsa attenzione da parte dei datori di lavoro alla salute e alla sicurezza dei propri dipendenti, soprattutto in settori come agricoltura ed edilizia, dove i rapporti di lavoro sono meno strutturati. In quest’ultimo settore poi, come nefasta conseguenza del bonus 110, molte persone si sono improvvisate lavoratori edili saltando quei processi di formazione e attenzione alla sicurezza che vengono fatti per esempio dalla Cassa Edile »

La manifestazione di via Genova, e successivamente quella di Roma, saranno quindi l’occasione per formulare al governo che si formerà a breve istanze precise e concrete «In primis chiediamo che si investa sulla prevenzione allargando anche alle scuole la platea dei destinatari - conclude Valfrè - Chiediamo poi che sia aumentato il personale con funzioni ispettive, perché i controlli sono attualmente insufficienti e le irregolarità sono invece abbondanti. Un passaggio che dev’essere rinforzato anche da una più rigida applicazione della legge in materia, che è molto avanzata, e di sanzionare con maggiore efficacia le irregolarità. Ma il punto più importante è senza dubbio una seria politica contro la precarietà, che rappresenta una delle cause maggiori sia per quanto riguarda gli infortuni denunciati che, forse soprattutto, di quelli sommersi».

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