Rinnovati dallo Spirito
13 ottobre 2022
Un giorno una parola – commento a Tito 3, 4-5
Facci tornare a te, o Signore, e noi torneremo! Ridonaci dei giorni come quelli di un tempo!
Lamentazioni 5, 21
Quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo
Tito 3, 4-5
Il brano in cui si collocano i versetti proposti per oggi dal Lezionario Un giorno una parola fanno parte di un’esortazione a comportarsi con benevolenza verso il prossimo, ricordando che in passato, ancora privi della conoscenza di Cristo, si era proclivi alla ritorsione per i torti subiti, pronti a ricambiare con l’odio coloro che ci osteggiavano.
Questa trasformazione del comportamento non può essere ascritta a un’improvvisa ventata di bontà ma alla rigenerazione che l’azione dello Spirito divino produce in noi.
L’Apostolo precisa che Dio non ci ha salvato grazie a “opere giuste da noi compiute”. Le opere meritorie come collaborazione alla salvezza sono escluse.
Il dono della salvezza è ricevuto grazie al lavacro della rigenerazione e al rinnovamento dello Spirito.
Il testo così come è formulato può suggerire un rito simile ai riti battesimali in uso nei culti misterici dello gnosticismo, in cui il gesto, ex opere operato, conferiva particolari doni spirituali.
Non bisogna dimenticare che la richiesta di accedere “al bagno della rigenerazione” è preceduta dalla richiesta del credente come risultato di un suo percorso di fede. È implicita l’adesione cosciente a un messaggio che coinvolge non solo l’emotività ma anche e soprattutto l’interiorità del nostro essere. L’adesione al rito battesimale è la risposta all’opera dello Spirito che ci ha convinto di peccato e che ci ha illuminato portandoci a riconoscere “la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini”, conducendoci così alla conversione.
Altri passi neotestamentari sono più espliciti nel riferirsi al battesimo come risposta, come segno esteriore di un processo interiore di trasformazione operato dallo Spirito Santo. Il testo greco usa il termine evocativo “palingenesi” che vuol dire “rigenerazione”.
Rievocare il percorso di fede culminato nel battesimo ci ricorda la grazia che Dio ci ha accordato conducendoci alla salvezza, e nello stesso tempo, rinverdisce l’impegno che abbiamo assunto nel camminare nella “nuova Via”, quella che Gesù ci ha indicato, ossia di vivere secondo la sua parola, che è la parola dell’evangelo.