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«Esaminate ogni cosa e ritenete il bene»

Alla scoperta del Centro evangelico di cultura di Sondrio, fra presenza protestante e impegno sui temi sociali, partendo da un concorso artistico rivolto ai più giovani sulle eredità storiche rimosse

Un concorso e una mostra

Il Centro evangelico di cultura di Sondrio ha appena lanciato un concorso rivolto ai più giovani, intitolato Intrecci rimossi. Come ci spiega il direttore, Emanuele Campagna, è pensato in vista degli 850 anni dalla nascita del movimento valdese (2024), accogliendo l’invito del Sinodo 2021 delle chiese metodiste e valdesi a promuovere e coordinare le iniziative per questo importante anniversario. 

Il concorso punta l’attenzione sulle profonde trasformazioni del periodo napoleonico, 1795-1815, nelle condizioni sia dei valdesi del Piemonte sia dei riformati svizzeri tra Valtellina e Grigioni, due situazioni profondamente diverse: i primi vivono una prima ventata di emancipazione, i secondi, che hanno vissuto una “desertificazione” del protestantesimo con il cosiddetto “sacro macello” del 1620 e la messa al bando di chi era sopravvissuto, cominciano a godere della rivoluzione napoleonica (e dei suoi aspetti modernizzatori come quello sanitario) molto più tardi.

«Abbiamo pensato di focalizzarci sul tema del rapporto tra religione e politica – spiega Campagna –, che nella storia valdese torna più volte protagonista. Pensiamo per esempio al periodo napoleonico, quando il moderatore della Tavola valdese entrò a far parte del governo di Torino, passando dal non avere diritti civili e politici ad avere un ruolo politico centrale. Abbiamo pensato di partire da quello che può percepire un bambino, che spesso aiuta e a volte anticipa il modo di mettere i sentimenti nella ricostruzione storica. Il bando quest’anno parte a settembre, e non in occasione del 17 febbraio come nella scorsa edizione, perché volevamo coinvolgere più scuole domenicali possibile».

Il bando (che si può trovare sul sito https://sondrioevangelica.org) è infatti rivolto a bambini e ragazzi delle scuole domenicali e scuole battiste, metodiste e valdesi italiane, nonché delle chiese della Svizzera italiana, che possono partecipare singolarmente o come gruppi, inviando qualsiasi tipo di opera “artistica”: disegni (in formato A4), sculture, opere multimediali…

Per informazioni si può contattare il Centro alla mail [email protected]

Il precedente concorso Ricordi dimenticati, lanciato in occasione del XVII febbraio 2022 sul tema del “sacro macello” della Valtellina, aveva visto la partecipazione della scuola domenicale valdese di Milano e di alcune opere (Servizio Cristiano di Riesi, Casa Mia “E. Nitti” di Ponticelli, l’Opera diaconale metodista di Scicli, il Centro diaconale La Noce di Palermo). In tutto sono state presentate 31 opere: «È stata una bella partecipazione», commenta Campagna, ricordando in particolare la scultura dei ragazzi (9-12 anni) di Ponticelli, che hanno vinto il primo premio: «A livello emotivo questa scultura è stata una pioggia di bellezza, mi sono sentito emozionato per come hanno svolto questo lavoro».

La giuria, composta dall’artista Pilì e dall’educatrice Giulia Strada, ha commentato: «[la scultura] ti dà un’emozione fortissima per l’essenzialità con cui sono rappresentati i corpi, l’orologio», i particolari come «il colore viola dell’orologio che in cromo terapia suggerisce la spiritualità in generale». «La mano e il pensiero ci sono in una manipolazione materica non tanto tecnica quanto interiore». Inoltre, comunica «Pace, rinascita».

Le opere sono esposte al Cec (via Malta 16) nella mostra «Rivivi la tua storia», il cui allestimento è stato realizzato con la consulenza dell’artista Anna Maria Bonapace: sarà inaugurata venerdì 23 settembre ed è la premessa per la realizzazione di una guida ai luoghi protestanti visitabili in Valtellina e Valchiavenna. 

Nella stessa occasione è prevista (anche in streaming sul canale YouTube del Cec) alle 17 la conferenza sul riformatore Scipione Calandrini. Il recente rinvenimento di materiale autografo illumina su come Calandrini esercitò i suoi uffici di umanista, riformatore e ministro della Parola in Valtellina, dicendoci qualcosa anche sulla sua personalità. Con Jan-Andrea Bernhard (prof. Storia della Chiesa, Università di Zurigo) e Saverio Xeres (docente presso il Seminario diocesano di Como).

Il Centro evangelico di cultura di Sondrio: conosciamolo meglio

Abbiamo raggiunto al telefono Emanuele Campagna, direttore del Centro evangelico di cultura di Sondrio dal giugno 2021, per farci raccontare qualcosa di più sulle attività del Centro e il suo ruolo sociale, nonché di testimonianza protestante.

Insegnante di Lettere alle scuole medie inferiori originario di Latina trapiantato a Milano, Emanuele è arrivato a Sondrio un po’ per caso (o piuttosto dovremmo dire per destino?) ma, ci dice, si è subito sentito a casa. La sua formazione sociologica lo ha portato a iniziare con un’analisi del territorio, incontrando e intervistando tutti i soggetti interessanti (politici, esercenti, comunità religiose…): «Da questa prima analisi ho poi continuato ad approfondire, perché la conoscenza non finisce mai… ma in zona mi chiamano già, affettuosamente, “il prete evangelico”…».

Ci racconta che intorno al Centro si è costruito un gruppo di “Amici del Cec” e un nuovo gruppo di lavoro sparso dalla Sardegna al Friuli. Ma partiamo dalle origini: il Centro nasce nell’idea del pastore di Brusio, Franco Felice Scopacasa, metodista italiano, «di ripercorrere al contrario quel “territorio perso”, con la voglia di ricucire lo strappo tra i Grigioni e la Valtellina in quel momento storico particolare, di rinnovamento, che segue al Concilio Vaticano II. Il Cec nasce quindi sotto l’egida dell’ecumenismo, con l’idea di dare voce a tutti, di ricollegare le radici comuni al cristianesimo, in un territorio però in cui il movimento ecumenico non aveva inciso assolutamente. Negli anni ’70 non era per nulla scontato aprire un Centro evangelico di cultura…»

Il Centro oggi è un punto focale della Valtellina, continua il direttore, perché oltre a organizzare sei eventi sui temi biblici, teologici e di storia della Riforma, dà voce ad associazioni e realtà culturali diverse, con particolare attenzione ai temi politici e sociali: «Il Movimento federalista europeo organizza al Cec le due assemblee annuali; fin dalle origini il Cec ha ospitato i movimenti femministi di Sondrio, anche su temi per l’epoca dirompenti. È interessante ricordare che il movimento femminista partito dalla Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, era formato in gran parte da valtellinesi, che riportarono con sé quel bagaglio, e questo ha fatto sì che il femminismo fosse fortemente sentito per tutti gli anni Sessanta-Ottanta. Tra l’altro il loro incontro di giugno è stato il più partecipato dell’anno. Il tema si collega anche a uno dei due problemi sociali su cui come evangelici siamo fortemente impegnati, e rispetto al quale la Valtellina ha due tristi record, nazionale (i casi di violenza contro le donne) ed europeo (il tasso di suicidi, conteso con la Danimarca). Altro tema molto sentito è l’ambiente: con le prossime Olimpiadi alle porte, i giovani si stanno mobilitando e ci hanno chiesto uno spazio. Come dice il motto del Centro, “esaminate ogni cosa e ritenete il bene” (dalla I Lettera ai Tessalonicesi), noi diamo voce e accogliamo tutti, senza la presunzione di comprendere ogni cosa, e poi ognuno fa le proprie riflessioni e valutazioni».

Il Centro però è anche sede di una piccola presenza protestante: anche se formalmente non c’è più una chiesa, «due domeniche al mese si riunisce per il culto un piccolo gruppo (teniamo i contatti con 20-25 persone, molti non possono partecipare in presenza anche per motivi d’età, ma pochi anni fa eravamo una quarantina, era una “chiesa in formazione”, in parte diaspora della chiesa di Brusio e parte della chiesa metodista di Milano».

Un raccordo importante è quello con la Chiesa valdese e con le chiese protestanti svizzere dei Grigioni: il comitato del Cec è infatti costituito da un rappresentante della chiesa di Brusio, uno di Poschiavo, dal pastore delle due chiese (Paolo Tognina), dal delegato della Tavola valdese per il secondo Distretto (il pastore William Jourdan), e presieduto dal tesoriere della Protestantisch-kirchliche Hilfsverein dei Grigioni, ente svizzero che sostiene le piccole comunità evangeliche ed è proprietario dei locali.

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