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Entrare nel disegno di Dio

Un giorno una parola – commento a Efesini 1, 9-10

Ergiti, o Dio, difendi la tua causa!
Salmo 74, 22

Dio ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra
Efesini 1, 9-10

Il «disegno benevolo» di Dio consiste nel «raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose». Così la traduzione Nuova Riveduta, ma il verbo greco si presta a diverse traduzioni, come «ricapitolare», «riassumere», «unificare», «rinnovare» ogni cosa. Qual è la traduzione corretta? L’esegeta francese Michel Bouttier (L’Épître de Saint Paul aux  Éphésiens, Labor et Fides, Ginevra 1991) nota che questo verbo insolito «evoca la totalità delle cose; è pericoloso, perché chi troppo abbraccia nulla stringe. È capace di dire tutto, dunque di tradire tutto, fino a includere ciò che Gesù aveva rifiutato nella sua tentazione. Non è mai senza rischi che la Chiesa confessi Gesù come suo Signore, lo proclami pantocrator, lo elevi al vertice delle cose. Si è presto fatto del Galileo/Verbo di Dio un nuovo Alessandro, un conquistatore universale» (op. cit., pag. 296). Per evitare questa deriva, Bouttier propone di comprendere il senso di questa «ricapitolazione» di ogni cosa in Cristo a partire dalle diverse sezioni dell’Epistola agli Efesini (pag. 70).

Così, in primo luogo (1, 15-23), il Messia viene promosso «capo» dell’universo perché «ha riportato la vittoria sulle potenze cosmiche»; è anche capo supremo della chiesa, ma è importante sottolineare che questa «riunificazione» parte dal Regno di Dio, dimensione ben più ampia della Chiesa. In secondo luogo (2, 1-10) la ricapitolazione è una ripresa della creazione che, «inversamente alla prima, comincia con quella dell’uomo nuovo». In terzo luogo (2, 11-22), la ricapitolazione è una «riconciliazione dell’universo che si opera attraverso la riunificazione di Israele e delle nazioni; l’unità del mondo, perduta nel corso della storia, è ristabilita senza abolire la distinzione delle componenti». In quarto luogo (cap. 3), il processo di ricapitolazione è legato al ministero apostolico, incaricato di far conoscere il disegno divino. In quinto luogo (4, 1-16), il Cristo asceso e disceso occupa l’universo: «la testa sovrana non è senza corpo, un corpo in espansione in seno al quale si compie una ricostruzione del mondo nell’amore». Da ultimo, la conclusione dell’Epistola chiama i destinatari a «entrare in questo grande disegno che ricapitola la loro esistenza».

Immagine: Cappella Palatina, Palermo (Italia)

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