L’Ascensione di Colui che viene
26 maggio 2022
La pienezza di Cristo non è un possesso dato per scontato ma è pienezza di invocazione, di desiderio, di attesa
“Ecco, viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutti i popoli della terra avvertiranno un profondo dolore per lui. Vi assicuro che sarà così. «Io sono l'alfa e l'omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente»”.
Apocalisse 1, 7-8
Ecco l’Ascensione del Signore Gesù Cristo. Sale al cielo, non al cielo fisico ma al luogo irraggiungibile da ogni sforzo, da ogni ideale e da ogni progresso della nostra umanità. Al luogo di Dio, non per abbandonare o per abbandonarci, ma per esserci e per venire. Giovanni Calvino scrive:
«Ricevuto nel cielo, Cristo ci ha privati della sua presenza fisica (Atti 1,9), ma non ha cessato dall’assistere i credenti che ancora camminano sulla terra ed anzi governa il mondo con una potenza ancora più diretta che nel passato. La sua promessa di essere con noi fino alla fine del mondo (Matteo 28,20) è stata dunque realizzata per mezzo della sua Ascensione: come il corpo è stato innalzato su tutti i cieli, così la sua forza effettiva si è estesa al di là di tutti i limiti del cielo e della terra». (Istituzione della Religione cristiana, II, 16,14).
La teologia riformata ha preso sul serio l’Ascensione: il corpo di Gesù Cristo non è disponibile sulla terra, né nello Stato, né nella società, né nella chiesa, né nel sacramento. È in cielo proprio per essere più vicino a tutti noi, per essere e per venire più vicino a noi. Per essere invocato da tutti gli angoli della terra, in tutte le lingue della terra. Per essere ascoltato come presente ed atteso come colui che viene.
Così abbiamo tutto il Cristo, vicino, sempre vicino a noi, e per questo lo invochiamo: “Vieni, Signore Gesù!” La pienezza di Cristo non è un possesso dato per scontato ma è pienezza di invocazione, di desiderio, di attesa. Non ci abbandoni mai, Signore, eppure spesso ci manchi! Ci manchi, Signore Gesù! Nei deserti delle pene, nelle grandi e piccole guerre, negli errori che subiamo e che commettiamo, ci manchi, Signore Gesù! Vieni e rivelaci il tuo potere in cielo e in terra, così che saremo ripuliti dai nostri peccati di ignoranza, di titubanza, di scetticismo e di orgoglio, e vedremo con questi occhi la realtà che è e che viene, il regno di Dio e il tuo governo su tutto.
Questo è il Vangelo dell’Ascensione, paradossale ma vero. C’è già tutto, ma vediamo tutto come su un lenzuolo bianco, vediamo le ombre proiettate sul lenzuolo. Vieni, Signore Gesù, e il lenzuolo si alzerà. Vedremo tutto come l’abbiamo ascoltato dalla sua parola, tutto come veramente è, tutto come il mondo intero sarà costretto a vedere. Viene il Cristo asceso ai cieli, per rendere evidente a tutti il regno di Dio e il suo governo, governo che non conosce e che non conoscerà mai la crisi.