Il giudizio appartiene solo a Dio
06 maggio 2022
Un giorno una parola – commento a Romani 14, 12-13
Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male
Ecclesiaste 12, 16
Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri
Romani 14, 12-13
“Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio” suona come un verdetto, e richiama lo stare a tu per tu con Dio, con tutto ciò che abbiamo combinato.
Conosco molte persone che soffrono questa dimensione della fede. Ma può essere anche liberatorio non essere dipendente da mediatori, ma avere un contatto diretto con Dio; d’altro canto, può essere talvolta opprimente, perché sappiamo ciò che abbiamo fatto e non fatto. Perciò è importante ciò che viene detto nella seconda parte del versetto: smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri. È liberatorio!
Facilmente guardiamo coloro con i quali non siamo d’accordo, iniziando subito a giudicare. Ma la giustificazione della fede, che prevede la santificazione, ci rende più generosi, meno opprimenti. Saperci accolte e accolti così come siamo, ci toglie un bel peso dalle spalle e possiamo essere più aperte e aperti verso il mondo che ci circonda. Ciò non è da trascurare oggi, e ci apre a nuove possibilità. Ad esempio, l’energia che investiamo per far inciampare chi non ci è simpatico, potremmo investirla in un modo positivo. Non so se ci rendiamo conto di quanto tempo a volte spendiamo nei nostri rapporti negativi che abbiamo con le altre persone, rapporti che si basano sul giudizio. Ma riconoscere che il giudizio appartiene solo a Dio è grandemente liberatorio.
Il livello di amore e fedeltà di Dio verso le sue creature è molto alto, arriva fino al Golgota, dove Cristo fu crocifisso. Allo stesso tempo, Dio fissa per noi l’asticella incredibilmente in basso: non ci chiede di salire a Lui: è Lui che è sceso dall’alto per trovarci e venirci incontro. Il suo amore e la sua fedeltà diventano il nostro amore e la nostra fedeltà.
Nel nuovo mondo di Dio non importa ciò che mangiamo o beviamo, ma se ci sono relazioni giuste (“perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo”, Romani 14, 17): si tratta di essere giusti l’un con l’altra e di vivere in pace insieme.