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Giovanni Arcidiacono confermato presidente dell'Unione evangelica battista

Conclusa la 46° Assemblea generale delle chiese battiste italiane, tenutasi dal 22 al 25 aprile a Pomezia (Roma)

«Farò tutto il possibile perché in questo biennio ci sia anzitutto la serenità di condividere la relazione con le chiese e fra le chiese, con l’Unione, con le altre organizzazioni interne e al contempo nei rapporti ecumenici. È tempo di relazioni: confido fortemente nella saggezza delle chiese, dei pastori; confido nella pazienza che Dio ha verso tutte e tutti noi, perché è una pazienza che ci ha dato già la salvezza attraverso Gesù crocifisso, ma che attende anche la nostra riposta fedele». Così un commosso Giovanni Arcidiacono, al momento della sua rielezione a presidente dell’Unione delle chiese cristiane evangelica in Italia (Ucebi) per i prossimi due anni, ha salutato i delegati e le delegate riuniti nella loro 46° Assemblea generale

Il Patto Costitutivo dell’Ucebi prevede che il Comitato esecutivo (composto dal/lla presidente, dal/lla vicepresidente e da altri sette membri) possa essere rieletto dall’Assemblea generale fino ad un massimo di tre mandati consecutivi. La mancata assise 2020, rinviata per cause di forza maggiore (pandemia da Covid-19), ha reso dunque possibile la rielezione di Arcidiacono a un terzo e ultimo mandato.

Quattro giorni di intenso lavoro a Pomezia (Rm), sotto il motto «Non temere piccolo gregge perché al Padre vostro è piaciuto darvi il suo Regno», per i delegati e delegate delle chiese locali presenti sul territorio nazionale alle prese, come tutta la società, con le questioni poste dalla drammatica pandemia e ora con le incertezze di un conflitto sanguinoso alle nostre porte. Dubbi e incertezze che spaventano, portano a chiusure, causano sofferenze emotive ed economiche alle comunità di fede i cui membri sono confrontati con le sfide quotidiane, «tribolati in ogni maniera ma non ridotti all’estremo» (II Corinzi 4,8), come recita l’incipit della mozione programmatica che racchiude le principali linee di lavoro per i prossimi due anni emerse dai lavori assembleari. Intanto l’Assemblea ha gioito per tre nuovi pastori che vengono ad accrescere le forze dell’Unione: Francesca Litigio, Simone De Giuseppe e Nicola Laricchio – che stanno svolgendo il loro periodo di prova rispettivamente a Lentini (SR), a Gravina e Altamura (Ba), e a Rovigo – hanno ricevuto la benedizione del Signore e l’incoraggiamento dei presenti per il servizio pastorale a cui sono stati chiamati. Inoltre, una nuova chiesa membro è stata accolta nell’Ucebi, si tratta della Chiesa di Santa Elisabetta (Agrigento), mentre altre due (a Forlì e a Quarto di Napoli) sono state accolte come “chiese a convenzione” che, dopo un periodo di prova, dovrebbero tendere a diventare chiese membro.  

Vari gli ospiti presenti, due dei quali dall’estero: il pastore Antonio Santana Hernández presidente della Fraternità delle chiese battiste di Cuba (Fibac), con cui l’Ucebi ha stretto un gemellaggio fin dal 2010, e Ingeborg te Loo, coordinatrice del Learning Network del Centro internazionale di studi teologici battisti (Ictsc) di Amsterdam.

Fra le azioni che non è stato possibile attuare a causa della pandemia vi è certamente la nascita del tanto atteso Centri Studi intitolato a Martin Luther King, luogo di «formazione permanente per le pastore, i pastori, le ministre e i ministri dell’Ucebi e strumento di testimonianza e di evangelizzazione»: l’Assemblea ha rinnovato il mandato al neoeletto Comitato Esecutivo (l’organo di governo dell’Ucebi), auspicando la collaborazione don l’Unione delle chiese metodiste e valdesi.

L’Otto per mille battista continua a raccogliere molti consensi, soprattutto se paragonati al numero di membri di chiesa: un segnale di apprezzamento per l’attività diaconale e per la presenza sul territorio della penisola. È stato inoltre sottolineato che negli anni stia crescendo il numero di richieste di finanziamento rispetto ai fondi a disposizione. 

Il pomeriggio del sabato è stato caratterizzato dal lavoro in gruppi su cinque diversi argomenti (che saranno approfonditi nel prossimo numero); la gran parte delle riflessioni scaturite sono confluite in diverse mozioni. Tra gli ambiti di lavoro individuati per il prossimo biennio: l’intercultura, la pluralità dei ministeri, il potenziamento dei Dipartimenti, la presenza delle dinamiche di violenza e guerra nelle chiese e nella società, il progetto Zimbabwe, l’organizzazione di un convegno ecclesiologico.

Oltre al presidente Arcidiacono, nel Comitato Esecutivo sono stati riconfermati: Emmanuela Banfo, Carmine Bianchi, Marta D’Auria, Giuseppe Miglio (vicepresidente), Alessandro Spanu e Antonella Scuderi; neoeletti: Stefano Meloni e Stefania Polo.

Ora occhi puntati all’Assemblea Sinodo, appuntamento che vedrà le chiese battiste, metodiste e valdesi incontrarsi a Torre Pellice dal 21 al 23 agosto. Un appuntamento che manca da troppo tempo e che è fondamentale per lo sviluppo dei rapporti fra le chiese. L’invito che è stato rivolto a tutti e tutte durante i lavori è quello di favorire un’ampia partecipazione in presenza dei battisti e battiste per un confronto partecipato e costruttivo tra le tre chiese sorelle. 

 

Nella foto Romeo/Caroli il nuovo comitato esecutivo Ucebi

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