L’agire pieno di grazia di Dio
16 marzo 2022
Un giorno una parola – commento a Ebrei 13, 20-21
Riconosci il Dio di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso; poiché il Signore scruta tutti i cuori
I Cronache 28, 9
Il Dio della pace operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen
Ebrei 13, 20-21
I versetti che ci vengono proposti per la meditazione di oggi si collocano in contesti completamente diversi. Il primo è rivolto a Salomone nel quadro della sua intronizzazione come re d’Israele e successore di Davide. Il secondo, messo a conclusione della lettera agli Ebrei, suona come benedizione finale rivolta a quanti leggono e potrebbe trovare posto come benedizione e invio alla fine dei nostri culti. Il filo che li lega è proprio il discorso di commiato rivolto a chi dovrà assolvere il compito affidatogli da Dio.
C’è tra i due versetti una complementarietà che non ci permette di trarre soluzioni unilaterali. A Salomone vengono fatte delle raccomandazioni in presenza di un Dio che scruta i cuori e che premia o punisce in base alla fedeltà dimostratagli nel servirlo, cioè nel mettere in pratica i suoi comandamenti. Salomone, dunque, è lasciato solo davanti al difficile compito di regnare sopra Israele, sapendo che c’è un sovrano, Dio, che giudica l’agire persino del grande re d’Israele.
Il commiato con cui si conclude la lettera agli Ebrei non induce a pensarci come abbandonati a noi stessi, in balia di prove, debolezza e tradimenti. Al contrario, sottolinea il ruolo di Dio in favore della comunità dei credenti, rassicurandola del suo agire sollecito e pieno di grazia, proprio come farebbe un padre o una madre nei confronti del proprio figlio o figlia inviati nel mondo, dove potrebbe incontrare ostacoli e pericoli.
Eccoci, dunque, di fronte a un dilemma che la Scrittura non ha sciolto e che ci mette alla prova. Dovremmo scegliere l’uno o l’altro, cioè l’agire per conquistarci la benevolenza di Dio oppure camminare con fiducia sotto la guida di Dio, nella consapevolezza che egli ci ama e ci accompagna nel cammino della nostra vita? Onestà vuole che non voltiamo le spalle ai comandamenti di Dio e che camminiamo con lui, sapendo che ci ama e che gradisce il nostro amore.