Storie di Emancipazione dal 1848
21 febbraio 2022
L’Ufficio Beni Culturali della Tavola Valdese propone una serie di podcast dedicati alle storie di emancipazione di uomini e donne valdesi dopo il 1848
Conoscere, raccontare, conservare. Sono i tre pilastri che guidano il lavoro dell’Ufficio Beni culturali della Tavola valdese, che ha iniziato a pubblicare, cogliendo l’occasione del XVII febbraio, alcuni podcast.
«La possibilità di raccontare il nostro patrimonio culturale metodista e valdese è fondamentale, anche attraverso le storie, le vicende ed i protagonisti ad esso collegati. Abbiamo pensato di proporre il racconto in un modo un po’ diverso, attraverso questi podcast che saranno pubblicati sui nostri social. Racconteremo le vicende di tante persone, cercando di emozionare anche chi vorrà lasciarsi incuriosire dalle nostre storie». Spiega così Ilaria Testa, responsabile comunicazione ufficio Beni Culturali Tavola Valdese, il nuovo progetto dal titolo Storie di emancipazione dal 1848.
Si tratta di una serie di podcast, audio racconti, che presentano storie di uomini e donne valdesi e di come sono cambiate le loro vite dopo il 17 febbraio 1848. Un modo di raccontare la storia in modalità nuova, attuale, attraverso uno strumento in grado di intrattenere ed informare.
I primi podcast sono già stati pubblicati sui canali social, in particolare sulla pagina facebook del Patrimonio Culturale, e si trovano anche su Spotify.
Si possono già ascoltare i primi tre podcast, dedicati alla storia di tre persone, completamente diverse tra di loro. C’è Michel Pellegrin, che finalmente può esercitare i suoi diritti civili andando a combattere per il proprio Regno. C’è Elisa Goss, maestra, che finalmente può uscire dai confini del “ghetto alpino” e ci sono Susanne e Pierre Geymonat che, dopo il 1848, possono pensare di emigrare per avere una vita migliore: lasciano Villar Pellice e la casa d’origine, per spostarsi a Bricherasio, dove acquistano, tra enormi fatiche e debiti, un podere con altre due famiglie.
Conclude Ilaria Testa «C’è stato un lungo lavoro di preparazione, con molte ricerche in archivio e non solo. Ringraziamo anche la nostra collaboratrice Federica Tammarazio, che ha curato i testi e prestato la propria voce a questi primi audio pubblicati. Lo scopo è quello di farci conoscere, ma anche di intrattenere, informare ed emozionare sia chi già conosce la nostra realtà, ma anche chi avrà voglia di lasciarsi incuriosire dalle nostre storie».