La vita di Gesù Cristo donata per noi
09 febbraio 2022
Un giorno una parola – commento a Filippesi 2, 9-10
Il suo dominio si estenderà da un mare all’altro, e dal fiume sino alle estremità della terra
Zaccaria 9, 10
Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra
Filippesi 2, 9-10
Riguardo a Gesù, la domanda del famoso catechismo di Heidelberg afferma: «Perché lo chiami Signor nostro?». La risposta è: «Perché non con oro o argento, ma col suo sangue prezioso egli ci ha redenti e riscattati, corpo e anima, dal peccato e da ogni potere del diavolo, per essere sua proprietà».
Questo evento di redenzione è strettamente legato al dono di Gesù Cristo per noi, dono della sua vita. L’apostolo Paolo scriveva alla chiesa di Filippi che proprio quel Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, «umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce» (2, 8).
Ogni lettore biblico si chiede a questo punto: questo atto di umiliazione, di abbassamento e di morte può aver prodotto qualcosa di importante per tutti noi? Certo l’insegnamento della Chiesa afferma che ha prodotto redenzione, ma in che modo tale dono mi coinvolge qui ed ora?
All’abbassamento di Gesù è seguita l’opera diretta di Dio: lo ha innalzato! Cioè Gesù Cristo è il risorto vincitore che ci dona la vera vita, una vita segnata dall’amore e dalla giustizia, dalla speranza e dalla pace. Mai dobbiamo dimenticare l’atto di resurrezione perché è da tale evento che giunge per noi redenzione e salvezza.