Dio sa quali sono i nostri bisogni
26 novembre 2021
Un giorno una parola – commento a Matteo 6, 8
Colui che ha fatto l’orecchio forse non ode? Colui che ha formato l’occhio forse non vede?
Salmo 94, 9
Il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate
Matteo 6, 8
Chi meglio del Signore conosce i nostri bisogni. Sembra un’asserzione facilmente condivisibile quella che leggiamo nel Vangelo di Matteo, ma non è così. E non è scontata, soprattutto, quando è messa in relazione alla preghiera, come è nel testo. Partiamo dall’osservazione sulla società europea occidentale a noi contemporanea. Le nostre carte costituzionali, tutta la produzione internazionale in materia di diritti fondamentali, dettagliano i bisogni dell’essere umano, dalla nascita e lungo tutto il corso dell’esistenza. Fanno parte di un pacchetto di diritti fondamentali che ogni Stato dovrebbe rispettare. Abbiamo buone carte in mano per controbattere al Gesù dei Vangeli: certo che conosciamo i nostri bisogni. E le nostre preghiere sarebbero infinite, dovessimo recriminare su tutti quelli che sono ignorati. Fin qui i bisogni riconosciuti dal diritto positivo, quelli giuridicamente definibili e che, almeno teoricamente, dovrebbero trovare risposta dal sistema economico-sociale e financo istituzionale che una società si dà. Poi ci sono i bisogni peculiari di ciascun individuo. E anche questi ognuno di noi li conosce. C’è chi ha bisogno di avere spazi dove fare sport, chi di una fidanzata che non trova, chi di essere amato dal partner che invece ha fatto le valigie. Tralasciando i cosiddetti bisogni indotti (e sono in numero sempre crescente) dal consumismo frenetico, davvero abbiamo la presunzione di avere ben in chiaro i nostri bisogni. Perciò ci sconcertano le parole di Gesù. Invero siamo ignoranti di noi stessi e le nostre preghiere altro non sono che le vecchie questue pagane alla ricerca di protezione e benevolenza nella realizzazione dei nostri desideri. E ciò senza preoccuparci se i nostri desideri sono anche quelli del Signore. Senza preoccuparci di quello che Lui vuole da noi. Quanto ci farebbe bene ripensare ai bisogni pregando il Signore di illuminarci sulla nostra vocazione che davvero risponde ai nostri bisogni più profondi e autentici!