Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

Parliamo di battesimo in compagnia di Giona

Un “profeta col senno di poi” dialoga con l'autore nel libro di Gabriele Arosio

Operazione ardita e originalissima quella che Gabriele Arosio compie con questo libro*, fresco di stampa. Egli presta la voce a Giona – sì, proprio a quel riluttante profeta che cercò di sfuggire al compito di annunciare agli odiati assiri la parola di Dio – per parlare del battesimo cristiano a chi si prepara a riceverlo. La scelta, solo all’apparenza stravagante, è invece ben spiegata nel corso del lungo monologo. La prima ragione sta nel fatto che Gesù stesso nomini il profeta parlando del “segno di Giona” come unico segno dato da Dio alla sua generazione, per autenticare la sua identità di Figlio. Si sa che Gesù parlava del “segno di Giona” in due sensi: la sua predicazione e la sua morte e risurrezione. La seconda ragione, strettamente collegata alla prima, sta nel fatto che Giona stesso appare spesso rappresentato dai cristiani dei primi secoli, particolarmente nelle catacombe. Il profeta inghiottito dal grosso pesce e poi “vomitato” sulla spiaggia dopo tre giorni, e dunque da esso salvato, si prestava molto bene ad esprimere, come per Gesù, la vita eterna dopo la morte ma anche e soprattutto la vita prima della morte, quella vita nuova di cui il battesimo rappresentava e rappresenta l’inizio.

Insomma colui che prende la parola nel libro è il profeta Giona “col senno di poi”, un personaggio ormai consapevole del senso più profondo della sua vicenda personale, un Giona, potremmo dire, che ha appreso la lezione. E un Giona che rilegge la sua storia alla luce di quello che avvenne dopo, quando la sua vicenda idealmente si intrecciò con quella di Gesù e dei suoi seguaci, fino al tempo presente. E così l’essere stato gettato nei flutti a morte certa, ma poi ripescato dal pesce che Dio manda per salvargli la vita, diviene figura dell’immersione del catecumeno nelle acque battesimali. Giona può dire con cognizione di causa che «l’immersione è un gesto pieno di sapienza», è «dire la propria fede nel Dio della vita». Nell’acqua si entrava nudi e all’uscita si veniva rivestiti di vesti bianche, segno della tenerezza di Dio che ci copre e ci perdona.

Il libro è una riflessione centrata sulla ricchezza simbolica dell’elemento acqua nella Bibbia ma anche un canto alla grazia e all’amore di Dio che non ci molla dall’inizio alla fine, come pazientemente Egli fece con Giona. Il tono e il linguaggio riflettono la doppia vocazione che l’autore vive nel quotidiano, quella del pastore e quella dell’educatore, del pedagogo preoccupato di accompagnare il catecumeno in tutti i passaggi non solo del percorso verso il battesimo, ma del vivere il battesimo. Dio è Padre e Madre che pronuncia non una volta ma più volte proprio il nostro nome per rassicurarci della sua presenza e farci superare nella vita paure e pregiudizi.

Il libro ha fra i destinatari designati i formatori e le formatrici, coloro che affiancano i nuovi credenti verso la testimonianza battesimale. Un’enfasi particolare ha in questo accompagnamento la pedagogia della preghiera, soprattutto vissuta come “presenza da accogliere”, come ascolto del Dio che parla. Illuminante l’esempio della preghiera ebraica quotidiana che chiama il credente non a parlare ma ad ascoltare in primo luogo: Shema’ Isra’el – “Ascolta Israele”. «Respingi – scrive Arosio – la tentazione di capovolgerlo in “Ascolta, Signore, perché il tuo servo parla”». 

Bella la prefazione a firma di Lidia Maggi che sottolinea l’orizzonte ecumenico dentro il quale Arosio, pastore battista, inscrive la prassi battesimale proposta come risposta consapevole dei credenti all’amore e alla grazia di Dio. L’autore ci consegna infine un’esortazione alla gioia della fede non solo attraverso citazioni bibliche ma anche riportando storie e testimonianze sapientemente selezionate. Ma diamo infine la parola a Giona che scrive: «L’amore vero esiste. Su questa certezza puoi costruire. Quando uscirai dal battistero, se lo vorrai potrai accompagnare le tue parole con qualche passo di danza. Certo i tuoi fratelli leveranno con te i loro canti. Esci dal sepolcro della morte per una vita nuova. È la festa dell’amore, la festa della vita» (p. 36).

* G. Arosio, Gesù nella mia storia. Preparare e vivere il battesimo. Torino, Claudiana, 2021, pp. 91, euro 9,50.

 

Foto: Metropolitan Museum of Art, online collection

 

 

 

 

 

Interesse geografico: