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Un nuovo corridoio umanitario dall'Afghanistan

Annunciato l'avvio di un nuovo programma che con il supporto della Tavola valdese e della Federazione delle chiese evangeliche in Italia porterà 1200 persone in sicurezza nel nostro Paese nei prossimi due anni

Il 17 agosto l’agenzia stampa Nev ha diffuso un comunicato firmato da Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, Luca M. Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), e Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese.

Si trattava di un appello ad adottare lo strumento dei corridoi umanitari per accogliere in Italia e in Europa i profughi che ci si aspettava arrivassero dall’Afghanistan. Le attese della fuga disperata di donne, uomini e bambini sono purtroppo state confermate, ma la buona notizia è che anche questo auspicio di canali sicuri di approdo nel nostro Paese troveranno prossima attuazione.

Durante la tavola rotonda di sabato 30 ottobre, organizzata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia, è stata infatti data notizia del protocollo siglato da Tavola valdese, Fcei, Arci, Caritas, Cei, Unhcr e i ministeri degli Esteri e della Difesa per portare in Italia 1200 persone in due anni; si tratta di profughi riusciti a fuggire in Pakistan e in Iran; numeri relativamente piccoli nel mare dei milioni di esuli, sia interni al Paese che in fuga verso Libano, Turchia e Europa, ma un segnale importante di accoglienza e un esempio di come siano possibili modalità differenti, umane, di gestione del tema migratorio.

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