Ricominciare dai libri
19 ottobre 2021
Il successo del Salone del Libro di Torino segna un punto di ripartenza importante per il Paese
Ricominciare dai libri e dalla lettura, nelle diverse modalità – su carta, a voce alta, online, offline, in forme ibride, con immagini o senza, fino ai silent books per i più piccoli - e ricominciare nella fiducia che un futuro è possibile, dopo la terribile pandemia: questo è stato il Salone internazionale del libro di Torino nel 2021, dedicato a Dante all’insegna della Vita Supernova. Mai tema era stato più azzeccato (anche se a dir la verità lo pensiamo ogni anno). Gli organizzatori hanno cioè dimostrato coraggio e responsabilità e hanno trasmesso un senso di rinnovamento e di possibilità, rese però possibili attraverso la ricerca, la cultura, la formazione continua per lo sviluppo e il rilancio di un intero Paese che guarda all’Europa e al mondo. Mai come quest’anno il Salone è stato internazionale con la presenza di ospiti e scrittori provenienti dall’estero. E finalmente in presenza.
Orizzonti larghi e luminosi, come ampi sono stati gli spazi affollati per le presentazioni di libri, ma anche per i dialoghi, i dibattiti, le conferenze e gli incontri: una comunità che si è ritrovata dopo una delle crisi più profonde e angosciose, pur tra mille difficoltà fino all’ultimo momento quando le 150.000 presenze hanno testimoniato fattivamente la gioia di essere quasi in fondo al tunnel e la voglia di assaporare la vita che verrà. Attraverso i libri.
Si notava tra gli stand disponibilità e gentilezza, curiosità e passione, interesse e coinvolgimento persino nelle code – affollate da giovani e giovanissimi ma anche da persone mature – che si sono create in misura minore rispetto agli anni passati grazie a un efficace sistema di prenotazione sulla piattaforma Salto+ dove è ancora possibile ascoltare alcuni video. Dato l’elevato numero di accessi, la piattaforma è andata in tilt nel weekend ma nonostante questo si è riusciti ad entrare anche negli eventi più affollati: nessuno è rimasto fuori, tutti sono stati inclusi. E questo è simbolicamente un ben segnale per la cultura. File di persone ordinate, rispettose delle regole anti-covid, a testimoniare un impegno per il bene pubblico, per il piacere del confronto empatico, intelligente e paziente con scrittori e scrittrici, per il dibattito democratico su tanti temi di attualità, ma anche sulla storia, sull’informazione e sulla politica.
E, last but not least, è giunto l’impegno congiunto del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e del Ministro della Cultura Dario Franceschini, entrambi intervenuti all’inaugurazione, a sostenere con azioni strutturali il mondo del libro e della lettura, in particolare attraverso la ricostruzione delle biblioteche scolastiche, come promosso nei mesi passati dall’appello del Forum del libro sottoscritto da migliaia di persone (www.forumdellibro.org). Che i libri siano fattori di comunità e di benessere è un argomento che da anni viene affrontato a Pralibro. Le biblioteche scolastiche sono luoghi innovativi di educazione alla lettura e alla sperimentazione trasversale, preziose occasioni di benessere, di approfondimento e di aggiornamento in tutte le materie, per insegnanti e studenti. Aspettiamo ora che queste intenzioni si traducano concretamente.
È stato un Salone del libro che ha generato un sobrio entusiasmo che chiama a un rinnovato impegno da parte dell’ente pubblico e dei privati a investire in cultura e formazione quali motori di trasformazione e di miglioramento delle condizioni di vita delle persone. Speriamo sia un inizio per la nuova normalità che ci aspetta.