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Non solo di libri ma di cultura e socialità vive il Salone Internazionale del libro

Torna a Torino in presenza il Salone internazionale del libro da domani sino a lunedì 18

«Il carcere, la scuola, la Rai. La cultura come fattore di sviluppo ed emancipazione personale e sociale» è il titolo di uno tra i tanti panel e (previsto domani, 14 ottobre alle 12 nello spazio Rai padiglione Oval del Lingotto); un tema importante tra i numerosi proposti dal Salone Internazionale del libro di Torino.

All’incontro parteciperanno Daniela De Robert, Lorenzo Ottolenghi, Maria Assunta Palermo, Marella Santangelo, Roberto Santori, Gemma Tuccillo e Stefano Versari.  

«Il tema della formazione e della promozione della cultura è centrale nella prospettiva di una pena costituzionalmente orientata – si legge sul sito del Salone–. In questo contesto, l’attività scolastica e di studio svolge un ruolo decisivo in carcere nel favorire quel percorso di rieducazione e reinserimento, arricchendo le persone di nuove conoscenze e di strumenti di analisi e comprensione della realtà personale e sociale.  In questa prospettiva, Rai per il Sociale e Rai Cultura stanno lavorando a un progetto sulla Scuola in carcere al fine di mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche che operano negli Istituti di pena e delle istituzioni penitenziarie più in generale il proprio bagaglio di prodotti, conoscenze, esperienze, esperti. Un modo ulteriore per dare corpo alla missione propria di servizio pubblico della Rai».

All’inaugurazione del Salone, domattina alle 10,30 parteciperanno in ordine d’intervento: Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Chiara Appendino, sindaca della città di Torino; Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione; Della Passerelli, fondatrice e Direttrice editoriale di Sinnos editrice; Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte; Sandra Ozzola, editrice e fondatrice delle Edizioni e/o; Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Dario Franceschini, ministro della Cultura e il  direttore del Salone Internazionale del Libro, Nicola Lagioia.

Il Salone torna dunque verso la normalità, con la capienza delle sale aumentata e la prenotazione non più obbligatorio al Lingotto Fiere per una XXXIII edizione straordinaria, la prima in presenza nel post-pandemia e la prima in versione autunnale.

«Le nuove disposizioni governative – ha dichiarato il direttore Lagioia al quotidiano La Stampa –, fanno sì che il progressivo ritorno alla normalità coincida con il ritorno del Salone. Ne siamo felici. Abbiamo del resto sempre lavorato, qualora ce ne fosse stata la possibilità, per riportare Torino e la comunità del Salone al centro della scena».

Tra gli incontri segnaliamo sempre domani quello alle 13,30  Gian Carlo Caselli autore con Guido Lo Forte, de «La giustizia conviene» (Piemme) - Sala Rossa, Pad 1 con Luigi Ciotti: «Oggi parlare di legalità in termini credibili non è facile: la nostra società individualistica guarda alle regole con fastidio e sono molti i cattivi esempi che creano diffidenza nei confronti delle istituzioni. Ma perché allora osservare le regole, rispettare la legge?».

«Earth Stations, Architetture per il pianeta Terra» - Sala Ambra, Pad 1 con Michele Coppola, Michele De Lucchi e Paola Zini: «Un ragionamento sulla progettazione degli spazi, non una prerogativa degli architetti ma una riflessione multidisciplinare allargata per avere un impatto migliorativo sulla qualità della vita».

E ancora alle 17,45 «Alte prestazioni: il fattore mentale» presso la Sala Olimpica, Pad 1 con Alex Bellini, Mauro Berruto e Luca Castaldini in collaborazione con Roi Edizioni: «La preparazione mentale per superare i propri limiti ed esprimersi al massimo del potenziale: dai record sportivi alle imprese estreme, fino alle attività quotidiane, i metodi per ottimizzare le nostre risorse mentali e psicologiche».

«La “Fortezza Europa” e le sue debolezze» (Sala Azzurra, Pad 3 alle 18) con Helena Janeczek, Francesca Melandri, Paolo Rumiz e Hamid Ziarati: «Quale futuro per l’Europa che intesta il piano per la ripresa alla Next Generation Europe e al contempo si blinda dall’arrivo dei profughi dall'Afghanistan, dove i suoi contingenti hanno partecipato alla ventennale “guerra al Terrore”?».

Il programma completo è disponibile qui.

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