Otto Per Mille Valdese e Metodista: approvati i progetti 2021
08 settembre 2021
Moderatora Trotta: «Massima attenzione ai progetti che guardano ai bisogni dei soggetti più vulnerabili in chiave il più possibile emancipante»
La Tavola Valdese – il massimo organo esecutivo delle chiese metodiste e valdesi – dopo l’approvazione da parte del Sinodo, ha pubblicato l’elenco dei progetti finanziati con i fondi Otto Per Mille 2021.
Le risorse assegnate quest’anno all’Unione delle chiese metodiste e valdesi ammontano a circa 42,6 milioni, si riferiscono alla dichiarazione dei redditi 2018 (e quindi ai redditi 2017) e corrispondono a 538.136 firme (il 3,1% del totale delle scelte espresse dai contribuenti).
I fondi saranno utilizzati per finanziare 422 progetti all’estero e 722 progetti in Italia in ambito educativo, umanitario, socio-sanitario e culturale, per un totale di 1144 progetti.
Come ogni anno l’ufficio Otto per Mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi ha ricevuto moltissime domande: sono pervenute infatti ben 4992 richieste, con una crescita di +1400 rispetto agli ultimi 3 bandi.
Guardando all’Italia, si conferma il primato fra i progetti finanziati di quelli finalizzati al «miglioramento delle condizioni di vita di soggetti affetti da disabilità fisica e mentale», che ammontano a un 19,1% del totale dei progetti finanziati, con una particolare incidenza di progetti che mirano ad accrescere l’autonomia delle persone disabili e a dare supporto e sollievo alle famiglie troppo spesso lasciate sole nella cura; segue la categoria della «promozione del benessere e della crescita di bambini/e e ragazzi/e», con un 18,7% del totale; poi le «attività culturali», al 14,5%; segue «accoglienza e inclusione di rifugiati e migranti», con il 9,3%; e gli «interventi sanitari e di tutela della salute», con l’ 8,7%.
Per quanto riguarda l’estero, la maggior parte dei progetti approvati si concentra in Africa e Medio Oriente, ma anche in America latina. I progetti più finanziati all’estero riguardano interventi sanitari e di tutela alla salute (20,9%), educazione (16,4%), governance e diritti umani (12%) e protezione dell’infanzia (11%).
Come annunciato durante il Sinodo, dal fondo per le emergenze si stanno attingendo risorse per sostenere progetti straordinari di aiuto alle popolazioni di Haiti e dell’Afghanistan.
«Come negli anni scorsi – ha dichiarato Alessandra Trotta, moderatora della Tavola Valdese – siamo stati guidati nella valutazione dei progetti da alcuni criteri di base: la massima attenzione ai progetti che guardano ai bisogni dei soggetti più vulnerabili in chiave il più possibile emancipante; l’apertura al sostegno di diversi livelli di intervento, che non vanno mai messi in competizione, da quello del soccorso ed aiuto immediato, a quello delle progettualità a più lungo termine che mirano ad incidere sulle cause delle diseguaglianze e a promuovere trasformazioni sociali e culturali positive; e l’equilibrio fra il sostegno ad organizzazioni consolidate con grande capacità operativa anche in scenari complessi e quello anche a piccole associazioni che mostrano una conoscenza ed un radicamento reali nei contesti territoriali in cui agiscono ed una profonda attenzione alle relazioni di cura nella prossimità.
Siamo ora impegnati a dare concretezza all’impegno – verso il quale il Sinodo ci ha fortemente incoraggiati – di destinare una parte significativa del residuo fondo speciale creato per l’emergenza Coronavirus alle problematiche del lavoro, con una particolare attenzione alla condizione di donne e giovani».