Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

Il volto amorevole di Dio

Un giorno una parola – commento a Esodo 16, 11-12

Il Signore disse a Mosè: «Io ho udito i mormorii dei figli d’Israele; parla loro così: «Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il Signore, il vostro Dio»
Esodo 16, 11-12

Avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso
Ebrei 10, 36

Già dalla seconda metà del primo secolo un famoso teologo, tale Marcione, si scagliò contro Yaweh, il Signore protagonista della storia d’Israele, presente in tutto l’Antico Testamento, nella convinzione che quello fosse un dio con la “d” minuscola, capace di violenze e privo di quelle qualità di amore e bontà tipiche del Dio del Nuovo Testamento. Al seguito di Marcione non sono mancati quanti hanno letto l’A.T. con sospetto, scandalizzandosi ad ogni passo, tipo occhio per occhio o in cui si evidenzia l’ira di Dio. Certamente si è trattato di una lettura unilaterale, incapace di cogliere il messaggio che ci parla di un Dio salvatore, liberatore, che usa benignità fino alla millesima generazione.

Il passo di Esodo, che qui meditiamo, ci offre un’immagine di Dio sorprendentemente paziente e amorevole nei confronti di quel popolo che egli aveva liberato dalla schiavitù d’Egitto e che ora guarda con nostalgia al tempo passato, in cui mangiava cipolle. Il popolo mormorava contro Dio. Il mormorio, si sa, è un venticello velenoso, capace di scatenare tempeste di odio e di rancore, sommosse e rivolte. Ma Dio, Yaweh, non si lascia trascinare in uno scontro irrazionale e vendicativo. Dio agisce verso il popolo come una madre amorevole, come un padre comprensivo, nel tentativo di lenire l’irritazione del figlio e ricondurlo alla ragionevolezza e a un rapporto filiale.

Eccolo il volto di Dio che era sfuggito a Marcione. Ora Dio garantisce carne al tramonto e al mattino pane a volontà. È lo stesso Dio a cui ci indirizza Gesù con l’appellativo di Padre. Gesù ci rimanda all’episodio di Esodo e ci invita a chiedere il “pane quotidiano”. Se qualcuno si fosse persa la dimensione del Padre amorevole che, invece di adirarsi, ci dà pane al mattino, Gesù ce lo riporta davanti agli occhi affinché invece di mormorare impariamo a chiamare Padre colui che si fa conoscere in tutta la Bibbia come il Dio salvatore, a cui appartengono il regno, la potenza e la gloria.

Immagine: particolare di La raccolta della Manna (Musée de la Chartreuse, Douai, ca. 1460-1470)

Interesse geografico: