
Resteranno le parole: oggi lettera Z
10 giugno 2021
Siamo giunti al termine della rubrica ideata in collaborazione con Radio Beckwith Evangelica che indaga oggi la lettera Z di Zelo e Zig Zag
Resteranno le parole: suggestioni semiserie sulla vita dalla A alla Z” è il titolo scelto per la nuova rubrica culturale di riforma.it, che ha preso l’avvio giovedì 7 gennaio.
L’idea è stata di riprendere, con cadenza settimanale, le puntate di questa sorta di “dizionario etico-biblico-filosofico” andato in onda quotidianamente, all’interno del programma di Radio Beckwith evangelica “Voce delle chiese”, dal 30 novembre al 23 dicembre scorsi..
Ideatori e conduttori di questo spazio originale sono stati due docenti dello Studio teologico e interdiocesano e Istituto superiore di Scienze religiose (Sti-Issr) di Fossano (Cn), Luca Margaria, docente di Etica, Filosofia teoretica e Antropologia filosofica, e Maria Teresa Milano, docente di Lingua e Cultura ebraica, che spiega: «In ebraico il termine davar significa sia parola sia cosa, come a dire che le parole hanno una sostanza e dunque un peso. In effetti le parole non sono mai una semplice successione di lettere e di suoni, ma contenitori di immagini e di significati. Si può giocare a scovarne l’etimologia, trovare differenze e legami a volte inconsueti con altri termini e in altre lingue, si può scoprire quali storie racchiudono e quante altre possono ancora raccontarne».
Siamo giunti all’ultima parola dell’alfabeto, la lettera Z, collegata alle parole Zelo e Zig Zag.
Zelo e zig zag perché in fondo questa tensione tra il desiderio degli umani di essere zelanti e perfettini e i percorsi inediti e inaspettati che la vita compie in realtà, è stato uno dei principali leit motiv delle nostre riflessioni.
La linearità non può far parte della vita umana, perché l’uomo è responsabile delle proprie scelte ma non è padrone di quel che gli succede, ci sono “varie ed eventuali” che non dipendono da lui e che non può in alcun modo comandare, ma solo affrontare al meglio.
Chi non sa vivere a zigzag in realtà non vive affatto e si pianta su un binario in cui non c’è spazio per riconoscere l’alterità e soprattutto quel disegno superiore di cui si fa parte.
Buon ascolto.
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