
Terra promessa
03 giugno 2021
Le storie di civiltà e di migrazioni sono al centro del libro di due attiviste per i diritti umani: Giorgia Butera e Tiziana Ciavardini
Il prossimo 20 giugno sarà celebrata la Giornata mondiale del rifugiato e Riforma promuoverà alcuni eventi a cornice di questa ricorrenza.
Oggi, per avvicinarci alla data, segnaliamo un libro: Terra promessa - storie di civiltà e migrazioni (Castelvecchi) di Giorgia Butera e Tiziana Ciavardini. Volume che vede la prefazione del giornalista Nello Scavo.
Scavo ricorda che «Ci è toccato raccontare di navi bloccate perché avevano “troppi” giubbetti salvagente. Ci è toccato raccontare di navi fermate a terra perché la presenza a bordo di specialisti del soccorso dimostrava che le intenzioni erano, appunto, quelle di soccorrere i naufraghi. Ci è toccato, soprattutto, raccontare il varo non dichiarato del reato di solidarietà.
Li avete mai contati trecentosessanta secondi? E poi altri trecentosessanta? Adesso provate a pensare alle migliaia di vite umane appese a quel numero. La probabilità che un uomo in mare possa essere avvistato da un natante in di passaggio a distanza di orizzonte - non più di 6 miglia nautiche, 10 chilometri - è infatti di 1 ogni 6 minuti».
Scavo prosegue, poi, ricordando che questa è una delle prime cose che insegnano sulle navi di salvataggio dei migranti.
Parlare di flussi migratori significa, infatti, raccontare le paure e le incertezze dei viaggi della speranza, quelli intrapresi da «persone con un volto, una voce, una storia. Ma anche misurare le dimensioni politiche e sociali di un fenomeno senza precedenti», ricordano Giorgia Butera e Tiziana Ciavardini.
All’interno del volume, poi, c’è un importante contributo di Emergency nel quale si afferma che: «L’umanità dimenticata è una categoria invisibile, ma numerosa. […] Persone con i nostri stessi diritti che, in fuga da guerra, povertà e miseria, percorrono le cosiddette rotte migratorie, sempre più numerose e sempre più mortali, per cercare la salvezza […]».
Terra promessa è un testo che parla di umanità, quell’umanità troppo spesso «dimenticata». E lo fa attraverso «racconti ed esperienze - rilevano le autrici - personali». L’obiettivo, dicono, è «scuotere le coscienze e sensibilizzare i media, tutte le istituzioni e tutti gli uomini e le donne di coscienza, affinché il salvataggio delle vite in mare e che una vita decorosa e adeguata possa essere garantita a ogni essere vivente».