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Auguri anche alle non mamme
21 maggio 2021
Il racconto di un altro tipo di genitorialità: quella del “non” davanti che non è negazione ma scelta, consapevolezza e riappropriazione del sé. L’impegno di comunicarla con gentilezza rendendola accessibile, delicata, vera
Nel mese dell’anno in cui si celebra la festa della mamma inevitabile è anche fermarsi a riflettere sulle condizioni delle donne che, con la genitorialità, hanno deciso di aggiungere un tassello in più al proprio percorso di vita. Il rapporto di Save the children “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2021” pubblicato il 7 maggio 2021, dichiara che «nell’anno della pandemia 249 mila donne hanno perso il lavoro e 96 mila erano mamme».
Numeri altissimi e campanelli d’allarme di una problematica intensificatasi a seguito degli ultimi due anni di emergenza sanitaria. Le madri italiane (e non solo) sono state costrette ad abbandonare il lavoro o rivedere la propria situazione lavorativa per seguire i bambini più piccoli lasciati fuori dai centri per l’infanzia. Una scelta, e troppo spesso rinuncia, che è stata vissuta silenziosamente ma che racconta, espone una problematica viva e pulsante di questi tempi sempre più incerti per tutti ma soprattutto per tutte.
Il mondo di Susanna è fatto di tanti frammenti colorati e fragili; è un mondo pieno di aria e di ispirazioni piccole che toccano ognuno di noi nel quotidiano e nella vita che ogni giorno ci passa davanti e non sempre sappiamo afferrare. Susanna è bambina e donna, è una figlia, una compagna e un’amante. Susanna è un essere umano che da fuori, dalla strada, dalla finestra affacciato mentre si fuma una sigaretta è normale e spensierata, si mischia allo scorrere degli altri, dei tempi. Invece proprio lei ha un segreto che si tiene stretto, un piccolo pezzo che ha deciso di lasciare intatto, vuoto, pulito, sacro.
È così che si entra in punta di piedi in quella che è la mirabolante e delicatissima storia di Susanna Tartaro, autrice e speaker radiofonica per Radio 3 con “Fahrenheit”. Un racconto a grappoli di una vita semplice e poetica, in una visione del mondo in cui è necessario respirarsi per scoprirsi nei limiti inesistenti del pensiero e nei confini della carne molto più tangibili.
“La non mamma” (Einaudi, 2021) dice tutto senza mai svelarlo, mostra il pensiero, lo sguardo e il sentimento di una donna che prende una scelta, che a un certo punto supera il confine e serenamente sceglie, e priva di retorica sa e comprende come può essere altro senza dover spiegare niente a nessuno.
Un testo libero e a tratti sfrontato. Una lettura che fino alla fine trascina, si attorciglia intorno al cuore, alla curiosità e al voler sapere e, fino all’ultima pagina non alza il velo, non mostra il mistero ma, con un gesto elegante, quasi teatrale, ti dice «siedi qui e scopri con me che c’è dell’altro, che c’è anche il resto». Un invito a prendere in considerazione i non genitori, i non figli, i non nonni anche nei giorni di festa e di celebrazione. Uomini e donne che spesso si sono sentiti incastrati in qualcosa che non desideravano, a cui non pensavano perché l’altro bastava, per ognuno di loro – forse - è stato anche di più. Una storia vulnerabile al bello che chiede il rispetto per le scelte altrui senza imposizioni.
La non mamma, Susanna Tartaro, Einaudi, 2021, 112 p, 14 euro