Società biblica in Italia. Eletto presidente il presbitero Luca Mazzinghi
26 aprile 2021
Al nuovo Consiglio di Amministrazione «lo scopo antico e sempre nuovo di diffondere la Bibbia e di farla conoscere». I saluti e i ringraziamenti al presidente uscente, pastore Eric Noffke
Nuovo Consiglio di Amministrazione per la Società biblica in Italia (Sbi). L’Assemblea ordinaria di domenica scorsa ha eletto tre nuovi membri: Alberto Annarilli, Andrea de Girolamo, Antonella Varcasia.
In seguito al termine del mandato del presidente uscente, pastore Eric Noffke, il nuovo CdA ha nominato come nuovo presidente Luca Mazzinghi, presbitero di Bivigliano, parrocchia della diocesi cattolica di Firenze e docente di Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana.
L’agenzia Nev lo ha raggiunto telefonicamente per chiedergli un commento su questo nuovo incarico e sul passaggio di testimone ai vertici di questo Consiglio di Amministrazione interconfessionale. «Il passaggio di testimone trae la sua origine da frequentazioni di lunga data – racconta Mazzinghi –. Quando ero presidente dell’Associazione biblica italiana, andammo a Lampedusa con Valdo Bertalot e Mara La Posta a portare le bibbie per i migranti cristiani. Era un periodo di sbarchi intensi, nel 2017; sull’isola operava già Mediterranean Hope (il programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – Fcei – ndr), collaborando fra gli altri con don Carmelo La Magra, parroco di Lampedusa». Valdo Bertalot è stato responsabile della Società Biblica dal 1983 al 2018. Mara La Posta, negli stessi anni, si è occupata della gestione informatica dei testi della Società Biblica.
Già vice presidente del CdA della Società biblica, Mazzinghi ha lavorato lungamente con il presidente uscente Noffke. L’impegno con l’Associazione biblica italiana, che si occupa di studi e ricerca scientifica, si sposta ora, per il nuovo presidente, a un ambito di diffusione più ampio, anche per i “non addetti ai lavori”.
«Abbiamo due grandi progetti – prosegue Luca Mazzinghi –. Il primo, ormai quasi in porto, è la Bibbia italiana della Riforma con una nuova traduzione dell’Antico Testamento. L’altro, di carattere ecumenico, è il Nuovo Testamento greco con il testo critico dell’edizione di Nestle-Aland, corredato da una doppia traduzione su due colonne parallele. Da un lato la Bibbia della Riforma (Bir) e dall’altro il testo della Cei 2008. Questo progetto è realizzato in stretta collaborazione con la Conferenza episcopale italiana e il suo presidente, cardinale Gualtiero Bassetti».
A oggi, nel CdA della Società biblica siedono tre cattolici. Commenta Mazzinghi «Si tratta di un movimento di reciproca apertura che potrà dare buoni frutti, anche in futuro». Conclude il presbitero Luca Mazzinghi: «Desidero porgere il mio saluto e il mio ringraziamento al presidente uscente, nonché amico, Eric Noffke». Il quale, da parte sua, ha rivolto i migliori auguri di buon lavoro al nuovo direttivo. Per sostenere questo storico organismo, è possibile diventare soci e contribuire alla divulgazione delle sue attività.
La SBI affonda le sue radici nella storia della Società biblica britannica e forestiera (SBBF), che vede la luce nel 1804 a Londra. La SBI, come si legge nel sito, «con apertura ecumenica e impegno concreto, opera con lo scopo antico e sempre nuovo di diffondere la Bibbia e di farla conoscere».
Si tratta di una storia di persone, di credenti, di colportori, pastori e divulgatori. Fra questi, anche commercianti e diplomatici. Una storia di chiese, alleanze, traduzioni, che hanno attraversato duecento anni e portato alla diffusione di milioni di Bibbie. Nei contesti favorevoli e sfavorevoli, fra due guerre e due secoli, queste Bibbie sono arrivate in mano a prigionieri, soldati al fronte, sopravvissuti del Mediterraneo, uomini, donne e bambini. Hanno attraversato confini fisici e metaforici, portando attraverso la carta stampata il valore di una Parola tradotta, comprensibile e accessibile a chiunque.