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Seconda generazione?

L’11 dicembre un nuovo appuntamento per parlare di cittadinanza aperta e di seconde generazioni promosso dall’Associazione donne subsahariane in collaborazione con Riforma

Proseguono gli incontri dedicati al tema della cittadinanza promossi dall’Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione, in collaborazione con il settimanale Riforma.

Venerdì prossimo 11 dicembre alle 17,30 la tavola rotonda online sarà tutta al femminile.

Titolo «Cittadinanza aperta: le voci delle seconde generazioni», alla quale parteciperanno Espérance H. Ripanti, scrittrice e conduttrice radiofonica presso Radio Beckwith Evangelica, Ikram Mohamed e Joy Uchenna Uzoije dell’Associazione Donne Afica Subsahariana e II generazione, Roberta Ricucci docente all’Universitaria di Torino e Stefano Veneroso della Compagnia di San Paolo (Compagnia che ha reso possibile l’intera iniziativa).

L’incontro sarà moderato dalla giornalista e direttrice di Ong2.0, Silvia Pochettino.   

Per partecipare è necessario inviare una mail a  [email protected] entro il 9 dicembre novembre. Il link al quale collegarsi sarà inviato il giorno precedente (il 10 dicembre).

Il precedente incontro (il primo dei tre, tenutosi venerdì 27 novembre e che ha visto 90 persone collegarsi in diretta online) era dedicato al tema «I percorsi di cittadinanza delle donne rifugiate e il loro apporto per la società ospitante».

All’incontro hanno partecipato Rosanna Rabuano, direttore Centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze del Ministero dell’Interno; Daniela Di Capua, già direttrice del Servizio centrale dello Sprar; Donatella Giunti, della prefettura di Torino; Sonia Schellino, vicesindaca di Torino; Ana De Vega, senior protection officer Unhcr; Janet Buhanza, presidente Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione e Suad Omar, mediatrice e attivista dei diritti per le donne rifugiate Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione. L’incontro era moderato da Gian Mario Gillio, giornalista (Riforma/Agenzia stampa Nev).

«Un incontro importante, utile e necessario per le donne dell’Associazione ma anche per le persone interessate che si sono collegate online - ha commentato la presidente dell’Associazione Donne Subsahariane Janet Buhanza al termine dell’incontro -. Un’iniziativa locale e dal sapore nazionale, necessaria per poter raccontare l’importante apporto che le donne rifugiate danno alle società ospitanti. Un’occasione per mettere sul piatto della bilancia buone pratiche e nodi da sciogliere e che ancora rendono difficile la presenza sul territorio italiano per molte di noi. Molto importante - ha proseguito Buhanza - e per questo le ringraziamo, è stata la presenza di rappresentanti istituzionali, ad esempio quella della direttrice del Dipartimento per i diritti civili del Ministero dell’Interno, Rosanna Rabuano; così la presenza di esperte come Daniela Di Capua, Ana De Vega e di Donatella Giunti. Fondamentale la presenza della vice sindaca, Sonia Schellino. Poter ascoltare le loro parole e le iniziative messe in campo, poter conoscere limiti e analizzare nuove proposte, poter raccontare le nostre buone pratiche è stato davvero utile e fruttuoso».

Istituzioni, che si sono rese disponibili a interagire nel quotidiano e a promuovere altri momenti di approfondimento in futuro.

L’Associazione Donne Africa nasce da un gruppo di donne attive da diversi anni sul territorio regionale e nazionale in ambito socio-culturale e che insieme, hanno scelto di dar vita alla prima associazione in Italia che rappresenti tutte le donne dei paesi appartenenti all’Africa Subsahariana.

Nell’ambito del progetto «Cittadinanza aperta. Donne straniere, rifugiate e di seconda generazione in relazione con la comunità», realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo e in collaborazione con Riforma.it, Ong2.0 e Amargi Press erano previsti tre incontri, l’ultimo dei tre webinar si terrà il 15 gennaio 2021 sul tema «La vita delle famiglie straniere al tempo del Covid-19 in Italia».

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