Lo Shalom di Dio
02 dicembre 2020
Un giorno una parola – commento a Giovanni 14, 27
Io confido nel Signore. Voi, come potete dire all’anima mia: «Fuggi al tuo monte come un uccello!
Salmo 11, 1
Vi lascio la pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti
Giovanni 14, 27
«Nada te turbe, nada te espante. Quien a Dios tiene, nada le falta. Nada te turbe, nada te espante Solo Dios basta» (trad. “Nulla ti turbi, nulla ti spaventa. Chi ha Dio non manca nulla. Nulla ti turbi, nulla ti spaventa Solo Dio basta”). Rileggendo il versetto di Giovanni, mi è venuto in mente questo canone di Taizè che riprende il tema del turbamento e dello sgomento concludendo che nulla ci deve turbare o spaventare se “abbiamo Dio” perché “Dio, da solo, è sufficiente” per la nostra vita.
Null’altro serve all’umanità, perché Dio, in Cristo, ci dà la sua pace. Non la pace del mondo, dice Gesù, ma la Sua pace. Un’espressione che si chiarisce comprendendo il vero senso del significato di quel termine, che traduciamo con “pace”, che nella lingua di Gesù è Shalom. È vero, non è la pace del mondo ma la pace di Dio, è prima di tutto riconciliazione con Dio attraverso la croce di Cristo. Una riconciliazione dell’umanità peccatrice con il suo Creatore. In Cristo, Shalom è perfezione, pienezza, totalità, rigenerazione, rinascita, gioia piena senza fine, forza per camminare anche nelle difficoltà.
In questo periodo di Avvento l’attesa del Bambino e del Suo Shalom sia per tutti e tutte motivo di tranquillità, perché chi “ha Dio, non manca di nulla”. Amen!