Crocifisso in Regione Piemonte, comunicato della chiesa valdese locale e varie associazioni
02 novembre 2020
«Si affronti piuttosto la discussione per una legge sulla libertà di culto e di pensiero, tutt’ora mancante nel nostro ordinamento»
A seguito della collocazione in Regione Piemonte del crocifisso, a distanza di mesi dal voto dello scorso anno in materia, la chiesa valdese di Torino insieme a varie realtà associative locali, riunite nell'associazione Articolo Zero, esprime con una lettera che proponiamo qui di seguito il proprio disaccordo riguardo tale scelta.
«Dopo quasi un anno di silenzio, ecco la realizzazione dell’atto formale del dicembre 2019: il crocifisso è entrato nella sala del Consiglio regionale del Piemonte.
In un momento così particolarmente difficile per la storia del nostro territorio e del nostro Paese, tale gesto strumentalmente di pace, riporta pesantemente in dietro la storia della laicità italiana. Purtroppo, forse perché oggi distratte dagli ultimi eventi, poche sono state le voci che hanno messo in discussione questo fatto simbolico.
Questo gesto in nome della difesa e della salvaguardia dell’importanza storica, culturale e religiosa del crocifisso, dimostra le difficoltà di uno Stato che a parole si dice laico, ma che non riesce a prendere le distanze dalle “crociate”.
L’Associazione Articolo Zero ricorda che il concetto di laicità è alla base della nostra Costituzione. Come rappresentanti di una cittadinanza attenta alla realtà multiculturale del nostro territorio, riteniamo che il "crocifisso di Stato" violi il principio di laicità e neghi la dimensione pluralista della società italiana. Il crocifisso non è un simbolo "neutro" e il suo utilizzo come strumento di identificazione nazionale, sociale o politica è stato spesso il segno di divisioni e di conflitti.
Le istituzioni di uno stato laico devono mantenere una corretta distanza dalle scelte religiose dei cittadini.
Infine, se il nostro Consiglio regionale vuole occuparsi proprio adesso dell’aspetto spirituale dei suoi cittadini/e, lo invitiamo a sollecitare il Parlamento ad affrontare la discussione di una legge sulla libertà di culto e di pensiero, tutt’ora mancante nel nostro ordinamento e ricordiamo ai nostri rappresentanti nelle Istituzioni che la libertà di religione di migliaia di italiane/i, aderenti a fedi non tutelate dalle Intese, è ancora soggetta alle leggi di Polizia del Ventennio Fascista».
Associazione Articolo Zero
Coordinamento per la laicità
Costituita da:
AICS Torino,
Associazione Ippocrate,
SOMS De Amicis,
Sotto la Mole,
CNGEI Torino,
Arci Piemonte,
Concistoro della Chiesa Valdese di Torino,
YWCA-UCDG