Il seminario della SBC mantiene i nomi degli schiavisti sugli edifici
15 ottobre 2020
La decisione presa all’unanimità dal Consiglio di amministrazione che istituisce una borsa di studio milionaria per studenti afroamericani. Troppo poco per alcuni
Su vari edifici del famoso Southern Baptist Theological Seminary (SBTS) (https://www.sbts.edu), a Louisville (Kentucky), ancora campeggiano i nomi dei fondatori James Boyce, John Broadus, William Williams e Basil Manly Jr., tutti proprietari di schiavi e sostenitori della Confederazione del Sud durante la guerra civile americana.
La richiesta di rimuovere quei nomi ha riacquistato forza dopo la morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso a maggio 2020 a Minneapolis dall’odio razziale di un poliziotto. Albert Mohler Jr., presidente del più antico Seminario affiliato alla Convenzione battista del Sud (SBC), aveva detto che la decisione non spettava a lui, ma alla SBC e al Consiglio di amministrazione del Seminario.
Quest’ultimo, che ha aggiunto al suo interno il primo membro afroamericano solo due anni fa, si è riunito lunedì 12 ottobre per affrontare la questione. All’unanimità il Consiglio ha deciso di mantenere i nomi dei fondatori, ma ha anche approvato la creazione di una borsa di studio milionaria per studenti afroamericani.
Nel Rapporto sulla schiavitù e razzismo nella storia del Seminario teologico battista del Sud pubblicato nel 2018, si evidenziava che i fondatori del Seminario possedevano tutti degli schiavi e sostenevano la Confederazione del Sud, e che, fino agli anni ‘40, aveva sostenuto attivamente la segregazione e la disuguaglianza razziale. Lo stesso rapporto aveva evidenziato anche che nel corso della sua storia, il Seminario aveva compiuto passi verso il progresso dell’istruzione dei neri prima degli anni ’40, aveva integrato le classi tre anni prima della sentenza Brown v. Board of Education del 1954, e aveva assunto docenti che sostenevano il Movimento per i diritti civili durante gli anni ‘50 e ‘60.
In seguito alla votazione di lunedì, il presidente Mohler Jr. ha dichiarato che i fondatori, pur essendo proprietari di schiavi, hanno comunque offerto un importante contributo al seminario.
Mohler, tracciando un parallelo con figure bibliche come il re Davide e Mosè, uomini giusti nonostante i peccati compiuti di cui fa memoria l’Antico Testamento, ha dichiarato: «Non cancelleremo la nostra storia in alcun modo né lasceremo la nostra storia senza indirizzo. Stiamo cercando di rispondere al fardello morale e teologico della storia essendo un’istituzione molto più fedele nel presente e nel futuro di quanto lo siamo stati in passato e, in questo, riconosciamo un debito speciale verso i cristiani afroamericani».
Oltre a decidere di mantenere i nomi dei fondatori, il Consiglio di amministrazione ha approvato quattro mozioni riguardanti la storia del Seminario. Si continuerà a denunciare gli aspetti peccaminosi del passato del seminario; A partire dall’anno accademico 2022-23, la scuola stanzierà una borsa di studio di 1 milione di dollari per studenti afroamericani, che prenderà il nome di Garland Offutt, il primo laureato afroamericano. Il SBTS prevede di contribuire con un ulteriore milione di dollari ogni tre anni fino a raggiungere l’obiettivo di 5 milioni di dollari.
Il noto pastore afroamericano battista del sud Dwight McKissic, che ha fatto una campagna per la rimozione dei nomi dei fondatori schiavisti dagli edifici del campus, ha elogiato il SBTS per aver creato la borsa di studio da 5 milioni di dollari a favore di studenti afroamericani. «Sicuramente rappresenta un frutto degno di pentimento. Parla al passato e al futuro. Tanto di cappello al dottor Mohler e al Consiglio di amministrazione per questa storica decisione che è un passo verso la guarigione», ha scritto McKissic sul suo blog. Poi, sostenendo che «onorare coloro che hanno disonorato l’Imago-Dei in altre persone a scopo di lucro, è semplicemente una cosa disonorevole da fare», McKissic ha aggiunto: «Sono anche convinto che la prossima generazione non accetterà questa incoerenza morale e cambierà i nomi di questi impenitenti violatori dell’umanità».
Sulla vicenda è intervenuto anche Kevin Cosby, senior pastor presso la St. Stephen Baptist Church che si è laureato presso il SBTS nel 1984. In particolare, Cosby ha commentato le parole di Mohler, rilasciate subito dopo l’annuncio della decisione del Consiglio di amministrazione di non ritirare i nomi dei quattro fondatori dagli edifici del SBTS, che dicevano: «(I fondatori, ndr.) non hanno solo istituito la scuola, hanno definito la scuola teologicamente».
«Vedete, – ha detto Cosby – il problema con i fondatori della scuola è proprio la loro teologia. Hanno usato la Bibbia per difendere la schiavitù e per giustificare il trattamento riservato ai neri americani dopo l’abolizione della schiavitù. Era una teologia malata».
Cosby si chiede anche quanto sia veramente accogliente il Seminario per gli studenti neri se ha quattro edifici e un college con i nomi di proprietari di schiavi, e se solo due dei 68 docenti che compaiono sul suo sito web, sono neri.
Cosby ha aggiunto che il tentativo del Seminario di fare ammenda con l’istituzione di una borsa di studio avvantaggia solo l’istituzione, il cui orientamento politico di destra è noto. «Il denaro rimane sotto il controllo del Seminario, meglio sarebbe stato lasciare ai neri americani di decidere come desiderano spenderlo».