Abbiamo bisogno gli uni degli altri
06 ottobre 2020
Un giorno una parola – commento a I Corinzi 12, 4-7
Non nasconderò più la mia faccia, perché avrò sparso il mio Spirito sulla casa d’Israele, dice il Signore, Dio
Ezechiele 39, 29
Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune
I Corinzi 12, 4-7
Siamo sinceri: come credenti dovremmo saperlo che quelli spirituali essendo, appunto, doni dello Spirito, non sono qualcosa di cui possiamo vantarci; e che, nella loro diversità, ce ne sono stati dati alcuni, e non altri, per insindacabile volontà dell’Eterno; dovremmo anche sapere che essi non sono per la nostra personale edificazione, ma per quella della chiesa; eppure, le parole di Paolo sembrano scritte pensando a noi!
Rivolgendosi alla comunità di Corinto, l’apostolo ne riconosceva l’unità e la diversità; le operazioni, i ministeri e i doni, per quanto differenti e variamente distribuiti, provenivano (provengono…) dal medesimo Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo; dunque, non potevano esserci motivi di orgoglio, ma soltanto di lode e di rendimento di grazie; i Corinzi non erano spiritualmente autonomi e autosufficienti – anche se è probabile che gli facesse piacere crederlo – ma avevano bisogno gli uni degli altri.
Questo è vero anche oggi: chi non partecipa alle attività della chiesa, per esempio, da un lato si priva di quelle benedizioni che solo i suoi fratelli e le sue sorelle possono trasmettergli; dall’altro, egli priva le sue sorelle e i suoi fratelli di quelle benedizioni che solo lui può comunicare loro; varietà di ministeri significa varietà di servizi: ed è sotto questa luce che i doni vanno intesi – come la possibilità di rendersi dei servizi reciproci nel nome del Signore.
«Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune» (I Cor. 12, 7): come potrebbe essere altrimenti, giacché si tratta dello Spirito di Colui che «non è venuto per essere servito, ma per servire» (Mc. 10, 45)?
Siamo sinceri: come credenti dovremmo saperlo…