Riparti Italia, riparti cultura
02 ottobre 2020
L’iniziativa promossa dall’Aici si terrà il 5 ottobre presso la Sala della Fondazione Feltrinelli di Milano
«Riparti Italia, riparti cultura» è il titolo dell’iniziativa promossa dall’Associazione delle istituzioni di cultura italiane (Aici) e dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, in collaborazione con le fondazioni e gli istituti associati della Lombardia. L’evento (che ha ottenuto il Patronato della presidenza della Repubblica) avrà luogo il 5 ottobre a Milano, dalle 10,30 alle 13,30 presso la Sala della Fondazione Feltrinelli, in via Pasubio, 5.
L’incontro sarà aperto e presieduto dal presidente dell’Aici Valdo Spini e vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Carlo Feltrinelli, del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, del commissario all’Economia della Commissione europea, Paolo Gentiloni, di Anna Biondi Brd e Emilia Gatto.
L’Associazione delle istituzioni di Cultura italiane (Aici) è stata costituita nel 1992 da un gruppo di associazioni, fondazioni e istituti culturali di grande prestigio e consolidata attività.
La missione istituzionale è tutelare e valorizzare la funzione delle Istituzioni di cultura, nelle quali la Costituzione della Repubblica riconosce: «Una componente essenziale della comunità nazionale» (art. 2 dello Statuto).
«I principale obiettivo dell’Associazione - afferma il presidente Valdo Spini - è offrire ai Soci servizi di informazione e consulenza su questioni di interesse comune; promuovere la conoscenza degli Istituti, delle loro attività, delle loro risorse culturali, dei servizi che essi offrono e valorizzarne i patrimoni culturali; sostenere l’innovazione nelle strutture gestionali e nei modelli organizzativi, favorendo l’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e la condivisione di metodologie e standard descrittivi di fondi archivistici e raccolte bibliografiche, audiovisive e museali; curare le relazioni con le istituzioni dello Stato; e ancora - prosegue Spini - istituire un raccordo organico con il sistema universitario nello sviluppo di attività di ricerca e formazione», tutte attività tese a rafforzare la dimensione europea e internazionale degli Istituti.
«In Italia ci sono troppi “indici” che non funzionano - prosegue Spini -: ad esempio l’indice legato alla lettura. Dunque, è necessario unire le forze per promuovere una sorta di “riarmo culturale” indispensabile per ottenere effetti innovativi, per mettere in campo strategie di riqualificazione della cultura, strategie che dovrebbero essere rivolte in particolar modo alle giovani generazioni. Molte delle nostre Fondazioni, Istituti, sono nate con un proposito - conclude Spini -, valorizzare il patrimonio storico-documentaristico legato a determinati personaggi o a filoni ideali e politico-culturali. Oggi è necessario mettere in luce criticamente le nostre radici. Farlo è importante nell’attuale situazione italiana. Così com’è importante saper collocare correttamente il nostro passato per capire meglio il nostro presente e per progettare più consapevolmente il nostro futuro».