Nasce la Rete Italiana Pace e Disarmo
21 settembre 2020
Il 21 settembre è la Giornata internazionale della Pace. Nella nuova rete confluiscono la Rete della Pace, fondata e la Rete Italiana Disarmo alla quale aderisce la Commissione globalizzazione e ambiente (Glam) della Fcei
Una nuova rete nella quale confluiscono la Rete della Pace, fondata nel 2014 e la Rete Italiana Disarmo, fondata nel 2004, alla quale aderisce, tra gli altri, la Commissione globalizzazione ambiente (Glam) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).
Nasce oggi e si chiama Rete Italiana Pace e Disarmo. L’iniziativa è stata lanciata non a caso oggi, 21 settembre: è infatti la Giornata internazionale della Pace, istituita dal 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con un invito a tutti gli stati membri, organizzazioni regionali e non governative e ad ogni singolo individuo, a commemorare questo giorno attraverso l’educazione e la consapevolezza pubblica. Il tema scelto dall’Onu per il 2020 è “Shaping Peace Together, creiamo insieme la pace”.
«Si tratta del nostro contributo specifico al messaggio dell’Onu – scrivono i promotori della rete in un comunicato – , creiamo insieme la pace a partire dall’unione delle nostre forze, degli obiettivi comuni, per rafforzare e far crescere il lavoro collettivo per la pace ed il disarmo.
Questo appuntamento rappresenta un’ulteriore tappa di un lungo percorso che ci ha visto lavorare insieme su alcune temi e Campagne già in corso anche a livello internazionale. Vogliamo andare avanti insieme su quanto fatto e quanto ci resta ancora da fare, per dare voce alle esperienze di resistenza civile e nonviolenta e fissare nuovi obiettivi comuni.
Sono davvero numerose le associazioni, grandi e piccole, del mondo pacifista, nonviolento, disarmista, della solidarietà, del servizio civile, della giustizia sociale, della cultura, dell’ambientalismo, che hanno deciso di unirsi in un’unica grande rete. Non è un processo di “fusione fredda” dall’alto, ma una tappa di un percorso di lavoro già fatto insieme nei territori, dal basso, partecipando a campagne comuni, che ora trova sbocco in una organizzazione unitaria. Finalmente un processo di aggregazione, non di separazione. Sentiamo l’esigenza di confrontarci tra diversi soggetti, culture e sensibilità, sulle scelte economiche del nostro Paese che da decenni hanno ripreso a privilegiare l’industria ed il commercio di armi, piuttosto che investire nell’economia di pace, nella sicurezza del territorio, nei servizi e nella difesa civile e nonviolenta.
Noi siamo profondamente convinti che l’attuale politica – continua la rete -, che investe miliardi in armi e solo briciole in progetti di pace, non ci difende e non ci protegge ma, al contrario, ci danneggia e approfondisce la crisi economica, sociale ed ambientale che vive la nostra società, allargando il solco di sfiducia che separa la comunità dalla politica».
Secondo gli attivisti, attualmente nel mondo la pace è un miraggio.
«E’ in corso la più forte corsa agli armamenti a cui si sia mai assistito, una imponente crescita quantitativa e qualitativa degli arsenali che sottrae enormi risorse alla lotta contro la povertà. Il crollo del diritto internazionale, le grandi organizzazioni sovranazionali, dall’Europa all’Onu, sono in crisi profonda di legittimità e credibilità. Tornano a diffondersi ideologie nazionaliste, razziste e fondamentaliste. La crisi economica globale, ulteriormente aggravata dalla pandemia, tende ad esasperare la conflittualità, anche all’interno dell’Europa. L’insostenibilità del modello di sviluppo che sta distruggendo il pianeta, provocando le variazioni climatiche, produce sempre maggiori diseguaglianze. La criminalizzazione della solidarietà e la chiusura delle frontiere di fronte alle richieste di protezione e di accoglienza da parte di migranti e richiedenti asilo. Ci sono purtroppo tutte le condizioni perché la guerra, sdoganata come strumento di politica internazionale alla fine del secolo scorso, torni ad essere la protagonista dei rapporti internazionali e possa portare ad un nuovo conflitto globale. Sono queste le preoccupazioni e le ragioni che ci spingono a proseguire il percorso di dialogo e di confronto tra le diverse sensibilità dell’arcipelago associativo impegnato quotidianamente ad affermare che un’altra politica è urgente, possibile e necessaria, producendo informazione corretta, elaborando dati e proposte concrete per modificare in meglio le leggi e agendo sia nelle politiche locali, dei singoli territori, sia per modificare le grandi scelte politiche e strategiche, anche internazionali. […]. Per questo abbiamo unito le nostre forze, e trovato terreni di unità per un futuro di pace e disarmo. La nostra forza è la nonviolenza, la nostra unità è nell’azione concreta diffusa sui territori», concludono i promotori.
“Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra.” Gianni Rodari (nel centenario della nascita).
Le organizzazioni aderenti a Rete della Pace
(ACLI, AGESCI, Accademia apuana della pace, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese, ANSPS, AOI – Associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale, Ara pacis iniziative, Archivio disarmo, ARCI, ARCI Bassa Val di Cecina, ARCI Verona, ARCS, Arci servizio civile, Associazione Perugia Palestina, Associazione per la pace, Associazione per la pace di Modena, AssopacePalestina, AUSER, CDMPI – Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, CGIL, CGI Padova, CGIL Verona, CNCA, Comunità araba siriana in Umbria, Coordinamento comunità palestinesi, Coordinamento comasco per la pace, Coordinamento pace in comune Milano, CTA – centro turistico Acli PG – Encuentrarte, FIOM Cgil, FOCSIV, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione culturale responsabilità Etica, IPRI – rete CCP, IPSIA, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Link2007 cooperazione in rete, Link – coordinamento universitario, Lunaria, MIR, Movimento europeo, Movimento nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo, Peacewaves, Piattaforma ong MO, Restiamo umani con Vik Venezia, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Rete della pace umbra, Tavola della pace valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola sarda della pace, Tavola della pace di Bergamo, U.S. Acli, UDS, UDU, UISP, Un ponte per…, Ventiquattro marzo)
Le organizzazioni aderenti a Rete Italiana per il Disarmo
(ACLI – Archivio Disarmo – ARCI – ARCI Servizio Civile – Associazione Obiettori Nonviolenti – Associazione Papa Giovanni XXIII – Associazione per la Pace – Assopace Palestina – Beati i costruttori di Pace – Centro Studi Difesa Civile – Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI – Conferenza degli Istituti Missionari in Italia – Coordinamento Comasco per la Pace – FIM-Cisl – FIOM-Cgil – Fondazione Finanza Etica – Gruppo Abele – Libera – Movimento Internazionale della Riconciliazione – Movimento Nonviolento – Noi Siamo Chiesa – Opal Brescia – Pax Christi Italia – Un ponte per… )