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Non rubare

Un giorno una parola – commento a Esodo 20, 15

Non rubare 
Esodo 20, 15

Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri
I Corinzi 10, 24

Un versetto biblico, un comandamento, due parole. Tutto molto semplice.

I commentari comunque suggeriscono di intendere “non commettere razzia”, traduzione che sarebbe avvalorata anche dal vicino versetto (Es 21, 16) che proibisce il rapimento. Inoltre, il comandamento diverrebbe un doppione dell’ultimo comandamento. Quindi ci si riferisce in particolar modo a quegli atti di appropriazione violenta in guerra che vengono comunemente ritenuti profondamente violenti e ingiusti, ma ben di rado sanzionati.

Quanti significati possiamo dare al termine “rubare”? Il significato cambia nei tempi, e l’interpretazione anche. Si possono rubare oggetti, nella accezione più tradizionale del termine, quella che si potrebbe considerare “naturale”. Ma a questo proposito, non so se la proprietà abbia avuto lo stesso valore in tutte le civiltà, in tutte le epoche. Si può rubare la terra, anche con stratagemmi, come fecero spesso i colonizzatori; si possono rubare il tempo e la vita, come succede in situazioni lavorative ingiuste; o le idee, si chiama plagio, nella nostra società è diffuso, e sanzionato da leggi. Si può rubare l’acqua, ma si può rubare anche l’aria: un aumento di traffico, un’impresa inquinante che rende l’aria irrespirabile. E già in questo la nostra mente deve fare un esercizio di adattabilità, affinare la sensibilità: non è così scontato.

Il versetto usa un termine dalle accezioni molto ampie, che le varie letture non hanno solo ristretto, ma anche deviato, cambiandone probabilmente il senso. I conquistadores in Messico, i colonialisti in Congo o in Etiopia, potevano sentir leggere il versetto in chiesa, senza sentirsi toccati nel profondo. Tradurre, spesso anche letteralmente, può essere tradire, fingere di portare di peso ai giorni nostri concetti, strutture sociali e regole di un’epoca completamente diversa.

Come potremmo ripensare oggi, nei fatti, questo comandamento? Non rubare dati, elezioni, libertà? Soprattutto non rubare diritti, suppongo.

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