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Connessioni umane papali: Celestino V, Piccoli e Ratzinger

Il 19 maggio 1296 moriva a Fumone Celestino V il papa molisano che aveva osato abdicare; ieri l’annuncio della scomparsa di Michel Piccoli l’attore che «anticipò» le dimissioni di papa Ratzinger 

Nato probabilmente a Isernia o a Sant’Angelo Limosano Pietro Angeleri – noto come Pietro da Morrone – passa gran parte della sua vita spirituale sui monti dell’Abruzzo conducendo una vita ascetica. Il suo stile di vita diviene nel tempo popolare tanto da fargli ottenere la fama di santo e di essere poi nominato (il 29 agosto del 1294 a L’Aquila) papa con il nome di Celestino V. 

Tuttavia, la vocazione ascetica di Angeleri era talmente forte che, una volta divenuto papa Celestino V, ben presto abdicherà. Per questa sua scelta Dante Alighieri lo collocherà nel terzo canto dell'Inferno fra gli ignavi, pechè fu colui «che fece per viltade il gran rifiuto».

Sarà il primo della storia, dopo neanche quattro mesi di pontificato, a lasciare lo scranno di Pietro. Il suo successore, Bonifacio VIII, lo farà poi catturare nel 1295 e rinchiudere nella rocca di Fumone dove Angeleri morirà solo un anno più tardi. 

Ieri, invece, è giunta la triste notizia della morte di un gigante del cinema: Michel Piccoli. L’attore che ha fatto la storia di molte pellicole cinematografiche e pluripremiato. In molti lo ricordano per il film di Nanni Moretti Habemus Papam (del 2011) dove l’attore interpreta il ruolo del papa che in un discorso ai fedeli (per via di una crisi depressiva incurabile e malgrado l’aiuto dello psicoterapeuta, Nanni Moretti) ammette di non essere in grado di poter guidare la chiesa cattolica in un momento di scelte tanto difficili per gli uomini. Al termine del discorso (nel film) il papa (Michel Piccoli) abbandona (con forte richiamo al precedente di Celestino V) il suo leggio e scompare nel palazzo lasciando vuoto il conclave e la chiesa che resta senza la sua guida trovandosi nello smarrimento generale. 

Il film, considerato allora un’azzardata fantasia del regista anticipò un altro evento epocale, il secondo nella storia della chiesa cattolica: le dimissioni di papa Ratzinger avvenute nel febbraio del 2013. Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger) fu il primo pontefice a rinunciare all’incarico (di sua volontà) dopo Celestino V.

La mattina dell’11 febbraio del 2013 in Vaticano si tiene il Concistoro per la canonizzazione dei Martiri d’Otranto. Benedetto, con un discorso in latino annuncia al mondo la sua scelta. Sarà una giornalista, l’unica in quell’occasione, Giovanna Chirri (vaticanista dell’Ansa) a capire il messaggio di Ratzinger e ad annunciarlo immediatamente al mondo prendendosi non pochi rischi. Fidandosi della sua conoscenza del latino. 

Coincidenze, connessioni papali e umane che oggi possiamo ricordare.

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