Alla ricerca di Dio
28 aprile 2020
Un giorno una parola – commento a I Cronache 22, 19
Disponete dunque il vostro cuore e l’anima vostra a cercare il Signore vostro Dio
I Cronache 22, 19
Correte in modo da riportare il premio
I Corinzi 9, 24
Questi giorni di forzata quarantena ci hanno messo nella condizione di rallentare i ritmi frenetici della nostra esistenza e di guardare la vita da altre angolazioni, e forse spingendoci alla ricerca dì qualcosa di diverso che qualificasse la nostra vita.
L’istinto naturale che ci fa guardare a realtà altre, viste le contingenze, probabilmente ha fatto sì che ci ponessimo delle domande su Dio, un Dio diffusamente sconosciuto.
Di qui a porsi alla ricerca di Dio, il passo è breve, ma, ancor prima di porsi alla ricerca Dio, ciascuno e ciascuna di noi dovrebbe comprendere effettivamente qual è il suo Dio.
Purtroppo, come avviluppati in un vortice, la società moderna, con i suoi meccanismi, ha messo tutti noi nella condizione di rincorrere tante nuove idolatrie: la carriera, gli onori, gli agi, il danaro, il prestigio, la notorietà, e via discorrendo.
In questo correre abbiamo perso di vista il fine ed il senso della nostra ricerca: trovare Dio per amarlo ed esserne amati, riconoscere in Lui quel Padre al quale son dovuti l’onore ed il riguardo che ci pongono in linea con la Sua volontà, e ci fanno amare l’umanità, fino a spingersi all’amore per i nostri nemici (v. Mt 5, 44 e par.).
Purtroppo, cercare presuppone un bisogno, ed in questo, l’uomo nella sua alterigia si sente autosufficiente ed emancipato e non sente la necessità di cercare Dio come Padre. Ma Lui che ci ha creato conosce ogni cosa: nella sua misericordia si è messo alla nostra ricerca e per fare questo si è fatto carne in Cristo.
Non c’è dunque da menar alcun vanto, anche della nostra stessa fede, perché ci è stato detto: «Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi» (Gv 15, 16).