Ascoltare la Parola di Dio
06 aprile 2020
Un giorno una parola – commento a Osea 8, 12
Anche se scrivessi per lui le mie leggi a migliaia, sarebbero considerate come cosa che non lo concerne
Osea 8, 12
Io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è della verità ascolta la mia voce
Giovanni 18, 37
Il mondo è terrorizzato per il Coronavirus. L’Italia è stata uno dei paesi più contagiati. E ancora la pandemia non sembra intravvedere la fine. Dai tempi della “spagnola” di cent’anni fa non si viveva una situazione del genere.
Nel leggere il versetto di Osea proposto, molti son tentati di dire: questa è la punizione di Dio per la nostra malvagità.
Non credo alla punizione di Dio, mentre credo assolutamente alla malvagità della stirpe umana. I virus sono fra le prime forme di vita comparse sulla terra, esistono da oltre tre miliardi di anni e – se anche un giorno il “sapiens” dovesse scomparire – sopravviveranno a noi.
Voglio sottolineare un’altra cosa. Esiste comunque una relazione fra i mali che circolano nell’umanità e sul nostro pianeta e la nostra disobbedienza alle indicazioni di Dio. Il versetto 7 dello stesso capitolo cita il famoso adagio: chi semina vento raccoglie tempesta. E ciò vale per tutte le tragedie della storia umana, dagli odi alle guerre e alle devastazioni, dagli sfruttamenti alle schiavitù, dalle distruzioni dell’ambiente all’inquinamento, dal razzismo alle discriminazioni, ai genocidi. E la Bibbia si rivela veramente Parola di Dio per tutte le pagine in cui troviamo esortazioni, comandamenti, suppliche ad ascoltare le sue indicazioni. Ma noi stessi, che le conosciamo, rischiamo di considerarle come cose che non ci concernono.
Quando questo virus si sarà assopito, l’umanità dovrebbe meditare sul fatto che sarebbe più giusto e logico concentrarsi sul come unirsi contro le calamità naturali per evitarle o affrontarle insieme, piuttosto che dividersi egoisticamente cercando di sopraffarci a vicenda.
Ma la storia ci testimonia che i disastri naturali e le epidemie, cessata l’emergenza, non insegnano niente. Si ricomincia da capo a combattersi. Non illudiamoci, da questa pandemia non impareremo niente, perché – come dice il Qoelet – “il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono”.