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Nelle sofferenze, Cristo è con noi

Un giorno una parola – commento a Salmo 22, 1

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito!
Salmo 22, 1 

Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa
Atti degli apostoli 12, 5

L’abbandonato da Dio esperimenta le sofferenze più incommensurabili. Alcuni traduttori spostano il segno interrogativo dalla parola “abbandonato” alla parola “gemito”. La ragione è che poi il Salmo prende gli accenti della lode e del ringraziamento per la salvezza che Dio accorda al giusto sofferente che si abbandona, appunto, nelle braccia di Dio (vv. 23-32) e affida solo a Lui la sua causa. Dopo immani sofferenze, colui che ha esperimentato l’abbandono nella morte è salvato e può aprire la sua anima in un canto di liberazione e di ringraziamento. La domanda del salmista è per i tanti perché senza apparente risposta della sofferenza umana, ma prima di chiedersi il perché delle sue angosce invoca Dio, il suo Dio due volte in segno di profondo dolore e allo stesso tempo di afflitta fiducia. Adonai, che in passato ha operato in favore del popolo e dei padri, può ancora oggi aprire il mare dei suoi mali in cui sembra un naufrago alla deriva e abbandonato mentre sente lontano Dio che sembra non ascoltare il suo urlo disperato. Eppure lui sente di avere il diritto di sperare contro ogni speranza perché Dio può in qualunque momento intervenire e salvare.

Sulla croce Gesù pronunciò le parole di questo Salmo dall’abisso della sua passione e della sua morte. L'abbandono del Cristo fu il percorso di identificazione di Dio con noi e di noi con Dio attraverso Gesù. Adesso ovunque una croce sarà innalzata non potremo avere dubbi: lì agonizza il Figlio dell'Uomo per risuscitare. Ovunque un essere umano soffra lì ci sarà il Cristo di Dio morente e vivente per sempre, che assume quella morte perché riceva giustizia e risurrezione. Così non ci sono più dubbi: lì dobbiamo essere pure noi, non possiamo partecipare al crimine perpetuo commesso ancora contro gli esseri umani che sono abbandonati alla morte senza che nessuno si accorga, si identifichi e lotti per far scendere dalla croce i crocefissi della storia.

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