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Ritornare alle sorgenti della fede

Un giorno una parola – commento a Lamentazioni 3, 40

Esaminiamo la nostra condotta, valutiamola e ritorniamo al Signore!
Lamentazioni 3, 40 

Chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui
I Corinzi 6, 17

Nel nostro testo si descrive un movimento di conversione del cuore e di ritorno a Dio dopo la tragedia della distruzione di GerusalemmeLo schema riproduce la logica dei Salmi penitenziali diventando una preghiera di confessione di peccato: esame della condotta, riconoscimento in essa del peccato e della sofferenza inflitta nella storia, e ritorno (conversione) a Adonai. La storia non tende solo alla distruzione, ma alla restaurazione. Dopo la conversione si entra nel tempo della restituzione quando Dio restaurerà la nazione e il popolo ritornerà dall’esilio. La preghiera di lamento si intinge di speranza, il sogno attende tra le macerie, le cetre saranno appese ai salici temporaneamente, ma un giorno le riprenderanno e si ascolteranno di nuovo le canzoni di festa e di danza in Gerusalemme.

Questo lamento è una preghiera di conversione a Dio, di ritorno alle sorgenti della fede: per Israele significa il ritorno alla storia, all’alleanza e alla creazione. Questo schema si ripete nei cicli dei testi dell’Antico Testamento raccolti proprio nel tempo dell’esilio in Babilonia. 

I peccati che hanno provocato la distruzione di Gerusalemme non sono azioni singole di questo o dell’altro, ma l’atteggiamento storico di Israele che ha fatto come Adamo: ha voluto vivere senza Dio, separato da Dio, ha voluto essere come Dio. La punizione è stata la perdita della terra, del tempio, un nuovo esilio ad Est di Eden.

Israele è di nuovo schiavo in Egitto-Babilonia, è di nuovo sotto la minaccia di genocidio in una terra straniera, di perdita dell’identità e delle promesse divine. Il peccato storico che emerge dall’esame e dalla valutazione del poeta del libro delle Lamentazioni consisteva nell’aver servito le divinità straniere. La punizione per il peccato annuncia l’arrivo della salvezza: se ritorneremo a Adonai, Dio stesso ci ricondurrà liberati alla terra dove ritroveremo la fecondità e le promesse divine diventeranno una realtà.

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