Dio in Cristo riconcilia a sé il mondo
19 febbraio 2020
Un giorno una parola – commento a Salmo 50, 1
Il Potente, Dio, il SIGNORE, ha parlato e ha convocato la terra da oriente a occidente
Salmo 50, 1
Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione
II Corinzi 5, 19
Forse, ad alcuni dei meno giovani fra i nostri lettori, il primo versetto del Salmo 50 avrà richiamato la voce stentorea che, nel film “Il giudizio universale”, annuncia dal cielo: «Alle diciotto comincia il giudizio universale». Diretto da Vittorio De Sica, soggetto e sceneggiatura di Cesare Zavattini, il film, del 1961, nonostante il cast prestigioso, non convinse né la critica né il pubblico, fu giudicato inconcludente e non era chiaro il messaggio. Non si può dire lo stesso dei due brevi passi suggeriti oggi dal Lezionario Un giorno una parola; l’accostamento è decisamente interessante e suggestivo. Che avrà da dire Dio all’umanità? Il sentimento di ansiosa preoccupazione per qualcosa che si teme senza conoscerlo si stempera nel secondo versetto. Il giudizio temuto è, piuttosto, una proposta di riconciliazione rivolta all’umanità intera. Dio stesso si fa carico della colpa, in Cristo Egli la prende su di sé, neutralizzandone le letali conseguenze. Dire che Dio era in Cristo riconduce la missione di Cristo a Dio stesso, riconoscendo il legame unico e speciale che unisce il Figlio al Padre. Non è preoccupazione primaria dell’apostolo Paolo indagare e definire chi sia Cristo, gli interessa di più ciò che mediante Lui Dio ha operato a vantaggio di chi crede. Sarà interesse della riflessione teologica posteriore, che metterà in campo tutto il repertorio di idee e concetti della filosofia greca contemporanea, indagare sul rapporto tra umanità e divinità in Gesù Cristo. Per Paolo conta che Dio in Cristo riconcilia a sé il mondo, in particolare l’uomo, che Egli non lascia sull’uomo il peso insostenibile della colpa. È chiaro per l’apostolo che Dio fa ciò che l’uomo non saprebbe né potrebbe mai fare. La distanza che lo separa da Dio è per l’uomo incolmabile; dal basso è impossibile salire a Dio, Egli scende, perciò, a raggiungere l’uomo. Altrettanto chiara e inderogabile è la vocazione, che l’apostolo sente irresistibile e potente, a proclamare al mondo la parola della riconciliazione. Della parola della riconciliazione, noi, riconciliati con Dio in Cristo, siamo, qui ed ora, testimoni di fronte al mondo; ci dia il Signore d’essere testimoni degni e credibili. Amen.