Very, very happy English
10 dicembre 2019
Sono ripresi i pomeriggi di gioco e inglese per i bambini terremotati di Norcia finanziati dalle comunità luterane in Italia
Siamo all’anno tre. Sono riprese le lezioni di Happy English, il progetto diaconale delle Comunità Evangeliche Luterane iniziato nel 2017. Una luce di speranza per i bambini che vivono a Norcia, città quasi rasa al suolo nell’agosto 2017 da una fortissima sequenza di scosse. “Happy English”, ovvero il venerdì pomeriggio alle prese con una lingua, con giochi, canzoni.
Un momento di socializzazione e aggregazione per i bambini della Scuola Elementare e per i loro genitori. Sono passati tre anni dal terremoto ma Norcia ha ancora l’aspetto di una città fantasma. Macerie, polvere, case distrutte, container, infrastrutture inesistenti. A parte la scuola, per il tempo libero dei bambini non c’è nulla. Nulla a parte “Happy English”.
Un progetto semplice iniziato nell’autunno 2017, grazie alle Comunità della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Celi). A occuparsene una maestra d’asilo, Paola, con esperienza nell’ insegnamento dell’inglese, assieme a Patrizia, madre di uno dei bambini. L’idea di fondo è quella di occupare il pomeriggio dei bambini trasmettendo loro delle conoscenze abbinate al divertimento. In altre parole, si tratta di coniugare l’aspetto formativo e quello ludico. Il primo incontro è stato un ritrovarsi insieme all’insegna della gioia e dell’allegria.
I bambini ormai sanno di cosa si tratta, è finito il tempo dell’attesa. C’è da dire che si è creato anche un bel gruppo accumunato dalla passione per la lingua inglese, cosa che rende tutto più leggero e più gratificante. Le rappresentanti della Celi, la rappresentante diaconia Daniela Barbuscia, accompagnata da Gertrud Wiedmer della Comunità di Roma, hanno portato in regalo zaini e materiale didattico e sono state accolte con un mare di sorrisi.
Due bambini hanno espresso le emozioni di tutti: «Questo corso è fantastico e oltre ad insegnarci tante cose, ci regala tanti momenti in allegria e per questo siamo very, very happy!».
Il progetto viene finanziato con le collette delle 15 Comunità Evangeliche Luterane in Italia.